“C’era una volta un’ombra…” inizia più o meno così la Favola delle teste di legno mirabilmente raccontata dalle mani e dalle voci della compagnia I burattini dei Ferrari, mitica famiglia parmigiana con il teatro di animazione nel sangue. Un’ombra? Direte voi. Eh già, perché gli umili burattini di cartapesta e legno, dal trucco un po’ pesante, hanno antichissimi e nobili antenati, sparsi un po’ in tutto il mondo. Un telo di lino bianco illuminato da una torcia e la silhouette proiettata da una figurina ritagliata in una pelle di capra: è nata così la magia del teatro delle ombre, che è solo una delle tante branche di sviluppo del teatro d’animazione. E’ con l’intento di raccontare questa lunga e affascinante storia che la Compagnia dei Ferrari si è inventata questo racconto animato, che porta per mano gli spettatori davanti e dietro le quinte, dal medioevo fino ai giorni nostri: di fronte agli occhi sgranati di adulti e bambini avidi di avventure, sul “boccascena” del teatrino si avvicendano pupazzetti, semplici sagome attaccate a una cordicella che si muove a ritmo di musica, fantocci dalle buffe e rigide movenze, i pupazzi che muovono la testa e la bocca fino alle bellissime marionette, dalle sontuose vesti, che si spezzano e si ricompongono guidate dall’abilità di chi manovra i fili.
E per ultimi arrivano i burattini, l’essenza del teatro d’animazione nella sua accezione più popolare e genuina. Espressioni, linguaggio, storie sono stati ripescati dalla vita vissuta, così come gli abiti e i materiali con cui venivano fatti i protagonisti di amori, battaglie e scherzi. E chi meglio degli eredi del capostipite Italo Ferrari, che inizia l’avventura nel 1892 con il primo spettacolo La foresta perigliosa guidato dalla “prepotente passione per i burattini”, possono raccontare le tappe di questa arte tutta artigianale?
La Favola delle teste di legno si inserisce come attività didattica fondamentale del Castello dei Burattini / Museo Giordano Ferrari, quel museo fortemente desiderato da Giordano Ferrari e realizzato grazie alla collaborazione tra la sua famiglia e il Comune di Parma: è stata così resa possibile la visione al pubblico dei pezzi della collezione raccolta da questo grande burattinaio. Un museo unico nel suo genere, anche nel pensare e realizzare un programma didattico dedicato agli alunni e ai docenti delle classi elementari e medie, senza dimenticare i più piccoli, alla scoperta del mondo degli “acchiappasogni”.
La conferenza animazione Favola delle teste di legno viene eseguita all’interno del Castello dei Burattini il giovedì su prenotazione per le scuole e la I e III domenica di ogni mese alle 10.30.
Per bambini, ma non solo, come ama puntualizzare Gimmi Ferrari: “Dietro un burattino c’è la Commedia dell’Arte, dietro questa c’è il popolo e dietro il popolo c’è un cuore; un bambino non ha ancora i mezzi per capire tutto ciò”.
Il costo dell'ingresso, comprensivo della visita al museo, è di euro 2,50 per il biglietto intero e di 1,50 euro per quello ridotto (bambini da 3 a 14 anni, adulti oltre i 65, gruppi di almeno 10 persone, soci Touring Club, possessori
Bicicard).
Per informazioni sul “Castello
dei Burattini”: tel. 0521.239810
oppure Iat di Parma, tel. 0521.218889.
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