Il “Rootsway Roots’n’Blues
& Food Festival”, arriva alla sua ultima “tappa” con due
artisti da …. favola. Aubrey Ghent, leggenda vivente di quella
tradizione musicale (sacred steel) che affonda le radici nella
chiesa Battista americana, è in Italia per la prima volta. Corey
Harris, che chiuderà gli appuntamenti (domenica 26 giugno alle ore
22.30), è uno dei più noti e importanti musicisti di blues, conosciuto
anche in Italia, dove è già venuto, e farà pochissime date.
Il Rootsway ha voluto unire due grandi fiumi, Mississippi e Po al
ritmo del blues più legato all’ambiente fluviale ed alle radici del
blues stesso, E lo ha fatto nei quattro weekend di giugno sulle rive del
Po, passando da una città all’altra, autentica “staffetta”
musicale (una città per ogni fine settimana), con artisti di grande
rilevanza.
Sabato 25 e domenica 26 giugno, il Rootsway conclude il suo
percorso a Polesine Parmense, nello splendido scenario
dell’argine del Po, vicino al porto fluviale.
Nel tardo pomeriggio di sabato 25, si potrà partecipare ad un
inimitabile e forse irripetibile workshop con la “leggenda” Ghent,
che approda per la prima volta nel Belpaese. Poi, dalle ore 19.30 alle
20.30, si terranno le selezioni IBC 2006. Queste selezioni, mai fatte in
Italia, hanno lo scopo di trovare una Band italiana che possa
rappresentare l’Associazione Roots’n’Blues di Parma all’International
Blues Challenge di Memphis/TN (febbraio 2006). Dalle ore 21 alle 22 si
esibirà Oracle King (italiano). Alle 22.30 salirà sul palco Aubrey
Ghent accompagnato dai Soulness. E’ una kermesse che si potrà
ascoltare dal vivo per la prima volta in Italia.
Domenica 26 giugno, alle ore 16, eccezionale itinerario in barca,
si parte da Polesine Parmense si naviga fino a Cremona e si ritorna a
Polesine in compagnia della musica di Aubrey Ghent (con degustazione di
prodotti tipici si spendono 30 Euro a persona). Alle 19.30 ultima
selezione per l’IBC, poi “Leadbelly” Rossi e Cocco suoneranno fino
alle ore 22. Alle 22.30 per il concerto di addio del Rootsway si esibirà
Corey Harris (i concerti sono a ingresso libero).
Il Rootsway è l’appuntamento con la musica delle “radici”
americane (Folk, Bluegrass, Country, Old Time), quel Blues caldo,
rurale, contadino, acustico ed elettro-acustico. Le affinità fra questo
genere di musica (contadina e sviluppatasi lungo il corso del
Mississippi) e gli stili di vita della “bassa” sono molte.
Anche la gastronomia sarà duplice, perché accanto al sapore dei
prodotti tipici della Strada del Culatello di Zibello e del pesce fritto
si potranno gustare, come se si fosse nel profondo Sud degli Usa,
bistecche di bufalo, accompagnate da patatine e birra. Ma non solo,
perché per l’occasione ci saranno mercatino di dischi, libri, gadgets,
alimentari e curiosità, proiezioni di filmati a tema, esposizione di
strumenti musicali e di associazioni culturali-musicali.
Rootsway Roots’n’Blues & Food Festival è
organizzato da Strada del Culatello di Zibello e Associazione Roots
& Blues di Parma, con l’apporto dell’Amministrazione Provinciale
di Parma e della Fondazione Cariparma.
AUBREY GHENT
Aubrey Ghent è nativo di Fort Pierce/Florida, e vive a Nashville/TN.
Oggi rappresenta una vera e propria leggenda della Sacred Steel, la
musica suonata nelle Chiese Battiste Americane.
Aubrey ha iniziato a suonare all’età di 6 anni e già a 9 anni
suonava in pubblico. Tutto questo grazie al padre Henry Nelson uno dei
pionieri della Sacred Steel, che ha suonato per più di 50 anni ed è
stato la maggiore influenza e fonte d’ispirazione musicale per Aubrey.
La Sacred Steel è associata con il country-western e la musica hawaiana
però Aubrey è andato oltre, portandola a fondersi con un gospel sound
attraverso una tecnica chitarristica assolutamente sopraffina. Aubrey è
un vero virtuoso della “steel guitar”, un musicista in grado di
portare qualsiasi audience laica o religiosa che sia, alla vera e
propria ecstasy musicale.
COREY HARRIS
Originario del Colorado, Corey Harris inizia molto presto a
familiarizzare con la musica blues e la caratteristica chitarra dobro,
che sarà per anni il suo principale mezzo espressivo. Il suo impegno di
studente di antropologia lo porta a due soggiorni in Cameroun,
esperienza che si rivelerà fondamentale nella sua maturazione artistica
ed umana. Harris prende contatto con nuovi linguaggi, con la poliritmia
nell’uso delle percussioni, con una realtà sociale ed artistica
complessa. Al ritorno dall’Africa, si stabilisce a New Orleans. Il
primo disco è “Between Midnight And Day” (1995), un grande esempio
di esplorazione nell’ambito del blues rurale. Seguono “Fish Ain’t
Bitin’ “ che nel 1997 è premiato con il W.C. Handy Award come
Acoustic Blues Album Of The Year e “Greens From The Garden”. Harris
intensifica la propria attività dal vivo, sia da solo che con la sua
5X5 Band, sviluppando sia lo stile acustico che elettrico. Il prodotto
del nuovo periodo è la pubblicazione di “Downhome Sophisticated”
del 2002 e “Mississippi To Mali” (2003). Quest’ultimo segna una
sorta di ritorno all’inizio del viaggio artistico di Harris. Si reca
in Mali, ed dopo aver incontrato il grande musicista e “troubadour”
Boubacar Traorè, inizia a pensare concretamente di realizzare una
collaborazione con musicisti africani. La proposta di Scorsese per la
partecipazione al film arriva nello stesso periodo, permettendogli di
portare avanti il suo progetto. Nel film “Feel Like Going Home”
Corey va a Niafunke, città del Sahara e patria del maestro Alì Fark
Tourè, conosciuto come il re del blues africano. L’incontro tra
queste due personalità realizza il raggiungimento delle radici africane
del blues, creando le premesse per il successivo lavoro di Harris. Il
quale crede alla possibilità di riportare la musica di tradizione
americana in Africa, scoprendo il senso di familiarità che avvicina le
differenti tradizioni e la comune essenza che possono condividere.
Per informazioni: cell. 329 4668181 - email info@rootsandblues.org
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