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IIIed. MUSICA IN CASTELLO 
“Canti, balli e preghiere”


“Piccola Orchestra Italiana”  

Cortile della Rocca Sanvitale – Fontanellato (PR) 

Direzione artistica: Giovanni Lippi 

-- Ingresso Libero --

 Rassegna patrocinata dalla Regione Emilia Romagna, 

dalla Provincia di Parma e dal Comune di Fontanellato 

Questa terza edizione di Musica in Castello è caratterizzata dal “popolare”, inteso come scaturigine e fondamento della creatività umana. Il canto, il ballo e la religiosità sono tre aspetti precipui della ricchezza dello spirito umano, esternazioni della gioia di vivere e del bisogno di unione verso Colui che questa vita ha donato. La storia della musica è la storia dello sviluppo nei secoli di una delle prime manifestazioni dell’Uomo, la più intima e immediata: il canto. Non esisterebbero sinfonie o concerti, quartetti o trii o, meno che mai, l’opera, senza che una madre, agli albori della storia del genere umano, non avesse intonato un canto, sicuramente senza parole, per cullare il proprio figlio. Il canto è un veicolo emozionale e culturale, è il mezzo di aggregazione per i primitivi nuclei umani, utilizzato poi come “collante” da tutte le varie comunità successive. Si pensi, per esempio, ai canti delle congregazioni religiose, i cosiddetti canti gregoriani, momento di preghiera collettiva e conferma di fratellanza nella fede, ma anche a quelli profani di coloro che, comunque per lungo tempo, sono costretti ad una vita separata dall’aspetto civile quotidiano, come i pastori, i nomadi, i montanari. Proprii di coloro che nelle vallate appenniniche hanno trascorso la loro vita sono i canti proposti nel primo concerto.

 

Espressione strettamente legata al canto è la danza. Essa è il mezzo con cui il suono si fa gesto, con cui il suono si manifesta anche all’organo visivo. E’ strumento di enfasi e sottolineatura, è narrazione muta ma significativamente comprensiva, come nel caso dell’Histoire du Soldat di Stravinsky. Ma la danza può essere religiosa, come ad esempio le danze sacre degli antichi culti o quelle apotropaiche delle comunità aborigene, ma anche estremamente profana o addirittura sensuale, come il settecentesco minuetto di corte o il moderno tango delle balere argentine, che ci sarà dato ascoltare in parte nel secondo concerto della rassegna.

E’ chiaro, dunque, da quanto detto, che l’aspetto religioso nell’esistenza umana è importantissimo in quanto elemento fecondante gran parte della produzione culturale, e nella fattispecie musicale. Partendo dalla pietra angolare che sono i più semplici e ingenui canti devozionali popolari, l’uomo è arrivato a costruire nel tempo le magnifiche cattedrali sonore delle Messe fiamminghe, trionfo della sua capacità intellettuale. Ma la preghiera è principalmente e fondamentalmente intimità, è esaltazione di forza spirituale e, allo stesso tempo, ringraziamento, come Beethoven ci ha insegnato.

(Giovanni Lippi)                                             

 Programma

 Venerdì 10 Giugno – ore 21,30

  

CORO MONTECASTELLO, Dir. Giacomo Monica:

L’ELABORAZIONE NEL CANTO POPOLARE 

Nella prima parte del concerto ascolteremo alcuni brani frutto del prezioso lavoro di ricerca svolto per anni dal M° Monica nelle vallate dell’Appennino parmense, che gli ha permesso di avere a disposizione materiale ricco di spunti, sia per l’armonizzazione che per la ricostruzione di brani d’ispirazione popolare. L’armonizzazione  ha però lasciato ben presto il posto ad un lavoro di composizione molto più delicato, quello dell’integrazione e dello sviluppo di quei frammenti, pur di poche battute o note, che risultavano più interessanti sul piano espressivo.
Nella seconda parte ascolteremo i grandi dell’elaborazione corale. Insigni musicisti, che hanno reso il canto popolare musica alta, di assoluto valore. Li ricorda di seguito il direttore del Coro SAT: se Arturo Benedetti Michelangeli ci porta in un mondo fantastico, indefinito ma pieno di colori; se Mansueto Pedrotti ci illumina con geniali soluzioni armoniche; se Renato Dionisi ci guida verso la purezza mozartiana; con Luigi Pigarelli siamo saldamente con i piedi per terra. Sulla nostra terra. I suoi canti profumano di fieno appena tagliato, di bosco, di vita vissuta.
  

Programma:  

Prima Parte

Quanti fior

Cantilena

Svegliati Teresina

Ninna Nanna di Trefiumi

La figlia più bella

Fiaba 

Filastrocca

Ricerca ed elaborazione corale di Giacomo Monica

  Seconda Parte 

Jand’e mironnai

Ninna nanna della Val Lagarina

Senti ‘l martelo

Trascrizioni di Renato Dionisi

Lu piante de le fòjje

Musica di Albanese – elaborazione corale di Luigi Pigarelli

Era nato poveretto

Armonizzazione di Arturo Benedetti Michelangeli

Intorno al fôch

Melodia di Mansueto Pedrotti – armonizzazione di Arturo Benedetti Michelangeli

Il coro Montecastello nasce nel 1978 a Neviano degli Arduini con il preciso intento di proporre al pubblico i propri canti ispirati alla cultura popolare dell’Appennino Parmense. 

Giacomo Monica, oltre a dirigere il gruppo corale, ne alimenta il repertorio con brani che sono il frutto del suo prezioso lavoro di ricerca, integrazione musicale ed elaborazione, iniziato negli anni ’70. Il coro attuale con sede a Parma dal 1990, inevitabilmente attinge, non solo nel repertorio ma anche nella linea esecutiva, all’esperienza corale compiuta negli anni precedenti, continuandone così idealmente lo sviluppo.

A questo repertorio, che il coro Montecastello diffonde fin dalle sue origini, attingono tanti altri cori, anche non emiliani, contribuendo ad un’ulteriore divulgazione su tutto il territorio nazionale.

Oltre alla normale attività legata a concerti e rassegne tenuti in prestigiose sale da concerto e teatri, con pieno consenso di pubblico e critica, il coro ha terminato la prima incisione discografica dal titolo “Dindondela” che contiene brani del repertorio, ora editi e raccolti nel libro “Canti dell’Appennino parmense” di Giacomo Monica.

Recentemente il coro si è anche accostato ad alcune pagine della letteratura bachiana legate al corale eseguendolo, come la prassi prevede, in continuo dialogo con l’orchestra d’archi.

 

Giacomo Monica ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio di musica "A. Boito" di Parrna diplomandosi in violino; si è perfezionato all’Accademia Chigiana di Siena con Salvatore Accardo.

 

Dopo aver vinto il concorso per violino di spalla nell’"Orchestra Toscanini", ha ricoperto questo incarico per più di quattro anni abbandonandolo poi per potersi dedicare con maggiore libertà alla musica da camera. Collabora inoltre con i più prestigiosi gruppi cameristici: "Carme" di Milano, "Gruppo Musica Insieme" di Cremona, "I solisti veneti", "Orchestra del festival A. B. Michelangeli" di Brescia, "Orchestra da camera di Mantova", "I solisti italiani", svolgendo intensa attività in Italia e all’estero.

E’ docente di violino al Conservatorio "A Boito" di Parma.

Si dedica altresì, dagli anni ‘70, allo studio del canto corale ed alla ricerca etnomusicologica partecipando anche a convegni nazionali sulla musica popolare in qualità di relatore, e in giuria al Concorso Internazionale Corale "C. A. Seghizzi" di Gorizia.
Tiene sistematicamente corsi per coristi e giovani direttori di coro.

Nel 1978 ha fondato a Neviano Arduni il Coro Montecastello, trasferitosi successivamente a Parma, per il quale ha scritto canti che ne costituiscono il repertorio. Molti sono i cori che a questo repertorio hanno attinto e in diverse scuole dell’obbligo queste melodie vengono cantate dai bambini.

Venerdì 17 Giugno - ore 21,30


 
DUO TORRITI – SIGNORINI (Viola – Fisarmonica):

CHIQUILIN DE BACHIN - dalla Musette francese al Tango Argentino 

Chiquilin è un bambino che vive nella parte più povera di Buenos Aires: dopo tanti sacrifici riesce a farsi una posizione dignitosa nella società in modo onesto.” Ogni brano di Piazzolla ha una storia che lo accompagna, qualche volta lieta, qualche volta più sofferta, spesso malinconica; sono comunque tutte storie del quotidiano vivere umano, storie di bambini diventati presto adulti, o di adulti che non sono stati mai bambini. Ogni brano di questo concerto porta con sé una storia che attraversa tre continenti: a noi il compito di scoprirla, a noi il compito di narrarla. 

Canti popolari ebraici

Shalòm aléychem

Itamar freilach

Theme from "Schindler's List

Roumanian Horra and Bulgar

Marin Marais (1656 – 1728)

Cinque danze

L'Agréable

La Provençale

La Musette

La Matelotte

La Basque

Astor Piazzola (1921 - 1992)

Ave Maria

Tzigane Tango

Richard Galliano (1950 - )

Tango pour Claude

Astor piazzola 

Oblivion

Kurt Weill (1900 – 1950)

Zuhalterballade

Youkali

Astor PiazzollaChiquilin de Bachin

Jeanny y Paul

Libertango 

Fabio Torriti si forma alla Scuola di Musica di Fiesole, dove si diploma con il M° Antonello Farulli. Nel 1992 è entrato a far parte dell'Orchestra Giovanile Italiana e nello stesso anno dell'Orchestra Giovanile della Comunità Europea (ECYO), con le quali ha suonato nelle sale italiane ed europee più prestigiose. Nel 1998 è stato inoltre selezionato fra tutti gli ex membri della ECYO per entrare a far parte anche dell'Orchestra Europea per l'Opera (EUO).

Dal 1994 collabora con numerose orchestre anche in qualità di prima viola. Nel '95 è stato invitato dal Maestro Justus Frantz a collaborare come prima viola con l'orchestra "Philharmonia der Nationen". Dal 2002 collabora stabilmente con l'Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini. Dal 2001 si esibisce anche con il fisarmonicista Massimo Signorini, unico duo viola e fisarmonica in Italia. Il duo nel 2004 ha inciso il primo disco dal titolo "Chiquilin de Bachin". 

Dal 1995 è titolare della classe di viola presso la Scuola di Musica di Fiesole e dal 2003 tiene anche un corso di improvvisazione di musica di insieme per bambini per conto della Dulcimer Fondation pour la Musique.

Ha ricoperto dal 1998 al 2005 il ruolo di Direttore generale de1l'A.Gi.Mus. di Firenze.

E' inoltre Presidente dell'Associazione Culturale EuroMuse.

 

Massimo Signorini inizia i suoi studi musicali con i maestri Fabio Ceccarini e Bruno Giovannetti. Nel 1993 entra a far parte della classe di fisarmonica presso il conservatorio statale di Firenze sotto la guida del maestro Ivano Battiston. Si diploma nel 2002 con il massimo dei voti, alternando negli anni di preparazione al diploma stesso la conoscenza, tramite la frequenza in alcune prestigiose masterclasses. 

Con il Progetto Piazzolla e con il fisarmonicista Alessandro Amoretti consegue brillanti risultati nei concorsi di musica da camera nazionali ed internazionali.

Attualmente svolge attività di concertista sia come solista che in ensembles cameristici, in varie formazioni orchestrali e presso enti concertistici di fama nazionale ed internazionale. Ha partecipato alla realizzazione di diversi Cd di vario genere musicale.
Insegna fisarmonica presso la scuola pubblica di musica di Poggibonsi (SI), l’istituto comunale di musica Grosseto, l’istituzione scuola di musica di Vicarello (LI). Costante la partecipazione a corsi di aggiornamento con insegnanti qualificati come Patrizia Angeloni e Paola Pellegrini, presso Associazioni Musicali come la S.I.E.M, L’A.I.S.M e l’istituto musicale pareggiato Mascagni di Livorno, al fine di mantenere vivo l’interesse per la materia stessa e per la didattica. 

Pubblica per le edizioni ETS di Pisa (Responsabile editoriale: Giulia Perni).

 

Venerdì 1 Luglio - ore 21,30

 

Piccola Orchestra Italiana, Dir. Raffaele Mascolo

HISTOIRE DU SOLDAT Recitanti, violini e… diavoli

 Misica di Igor Stravinsky

Libretto di Charles-Ferdinand Ramuz

Progetto scenico e Regia, Luciana Ruggeri

Coreografia, Walter Matteini

Voce narrante, Enrica Barel

Danzatori, Eugenio Dura, Eleonara Ardiri, Laura Banfi, Roberto Adriani.

Realizzazione costumi, Clara Manis

Con la partecipazione straordinaria degli allievi dei corsi di danza classica e moderna della Polisportiva “Castello”, diretti da Paola Cavolla. 

L’Histoire du Soldat di I. Stravinsky è andata in scena per la prima volta a Losanna nel 1918 e fu pensata per essere rappresentata nei diversi paesi della Svizzera, dove allora il compositore era in esilio a seguito della Rivoluzione d’ottobre, con un ristretto gruppo di musicisti ed attori, secondo la migliore tradizione dei cantastorie della terra russa. Un piccola compagnia d’artisti girovaghi avrebbe raccontato, sullo sfondo del carrozzone, la storia di un soldato che al ritorno da una guerra incontra il diavolo e cede a lui, in cambio di un libro magico, che gli potrà donare tutto ciò vuole, il suo malandato, ma amatissimo violino. A seguito di varie peripezie ed in un gioco di relazioni che cela costantemente il desiderio di trovare la verità, il diavolo ha la meglio sul povero soldato ed alla fine in una marcia trionfale lo trascina con sé nel regno delle tenebre.

Raffaele Mascolo, dopo essersi diplomato in pianoforte, composizione e direzione d’orchestra presso il Conservatorio "G. Verdi" di Milano, si è perfezionato all’ "Accademia Musicale Pescarese", alla "Fondazione Arturo Toscanini" di Parma ed alla "Hochschule für Musik F. Liszt" a Weimar con maestri quali Azio Corghi, Guido Maria Guida, Donato Renzetti e Günter Kahlert. 

Ha inoltre studiato musica da camera sotto la guida di Franco Rossi a Verona e Giuseppe Garbarino presso l’Accademia Chigiana in Siena. 

Ha ricoperto il ruolo di Maestro assistente dell’ "Orchestra Guido Cantelli" dal 1997 al 2000 e dal 1995 del Maestro Guida, collaborando ad alcune produzioni con l’orchestra del "Teatro Regio" e "Orchestra Filarmonica" di Torino. 

Dal 2002 è fondatore e direttore principale dell’Orchestra Filarmonica di Lodi. Dal 2006 ricoprirà il ruolo di Direttore Principale ospite del “Teatro M.Glinka” di Celyabinsk in Russia.

Recentemente ha debuttato a Mosca presso il "Ghelikon - Opera" in "Pagliacci" di R. Leoncavallo e all'Opernjy - Teatr di Celyabinsk con "Barbiere di Siviglia" di G. Rossigni.

Ha registrato per la rete culturale della tv messicana (Canale 22), per l’etichetta Konsequenz,per il ”Canale Cultura” della Televisione Russa e per Radio Vaticana. E’ docente presso il Conservatorio Statale di Musica “G.Pierluigi da Palestrina” di Cagliari.

 

Luciana Ruggeri, si laurea a Pavia in Lettere e dopo essersi specializzata in Management Artistico presso l’Università Cattolica di Milano, inizia l’esperienza lavorativa presso vari teatri d’Italia come direttore di palcoscenico, come assistente regia e in ufficio produzione: Ponchielli di Cremona, Donizetti di Bergamo, Fraschini di Pavia, Grande di Brescia, Sociale di Como, Pergola di Firenze, Alighieri di Ravenna, Comunale di Modena, Municipale di Piacenza, Verdi di Padova, Goldoni di Venezia, Verdi di Busseto. Collabora come direttore di palcoscenico per vari festivals estivi: da Barga (LU) a Vigoleno (PC), a Sassuolo (MO) e al Festival Monteverdiano di Cremona.

Per la RAI ha seguito la regia del Premio Campiello 2001 nel palazzo Ducale di Venezia. Ha all’attivo regie di post-produzione di opere liriche rappresentate nelle varie stagioni d’opera. Affianca grandi registi d’opera come P.L. Pizzi, Pier’ Alli, Ronconi, De Tomasi. Nel 2004 approda al Teatro alla  Scala di Milano dove collabora a tutt’oggi come assistente regia per le stagioni d’opera e balletto.       

Walter Matteini, si diploma all’Accademia Nazionale di Danza di Roma.

Inizia la sua carriera professionista con la compagnia Il Balletto di Roma, sotto la direzione di F. Bartolomei e W. Zappolini, ma é con il Balletto di Marsiglia, sotto la direzione di Roland Petit, che prende inizio la sua carriera internazionale.

Entra in seguito nell’organico dei Les Ballets de Monte-Carlo sotto la direzione di J.C. Maillot. In occasione di una serata Giovani Coreografi crea il suo primo balletto “La fleur cachee”, ispirato al linguaggio dei sordo-muti.

Raggiunge l’Opera Nationale de Lyon sotto la direzione di Y. Loukos, che gli commissiona un balletto ispirato al Mediterraneo. Torna in Italia nel 2000, e dallo stesso anno, fa parte della Compagnia Aterballetto sotto la direzione di M. Bigonzetti. Nella stessa stagione, ancor prima che il soggetto avesse l’impatto mediatico dovuto al film, crea “Fiori d’Irlanda” balletto ispirato alle Magdalens. E’ grazie alla commissione di Bigonzetti che crea il suo primo balletto full-length: “Tre parti di noi” ispirato alla trilogia “I nostri antenati” di Italo Calvino. Nello stesso anno crea, su richiesta del danzatore etoile Giuseppe Picone, “Bolero” su musica di Ravel, in occasione dell’apertura del Leuciana festival.   

Per il festival di danza RED 2005 debutterà una sua nuova creazione per Aterballetto.

Enrica Barel: attrice diplomata all’Accademia d’arte drammatica "Paolo Grassi" di Milano. Insegnante di lettura e voce al Laboratorio dell’Attore di Raul Manso a Milano e presso la Scuola di Teatro Anime Antiche. Di grande valore ed intensa la formazione, tra cui: Ariane Mnouchkine al Theatre du Soleil di Parigi; Guido Ceronetti sul Tragico (Piccolo Teatro, selezione Masterclass); Dizione e lettura di un testo diretto da Maura Molteni; La parola e le diverse intenzioni di un testo diretto da Ambra D’Amico.

Molteplice e di prestigio l’esperienza teatrale, di cui si cita in parte: Milano, Piccolo Teatro Studio, “M’illumino di tragico” regia di Guido Cernetti e “Fiabe a merenda”, regia di Stefano De Luca e “Nicht so, aber so” da testi di B. Brecht, regia di Maurizio Schimdt;

Palermo, Teatro Massimo, “Lady in the dark” , musiche di K. Weill, regia di Giorgio Marini;

Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”, “I Blues” di Tennessee Williams, regia di Catia Pongiluppi e “I Nomi” di A. Gubiani e G. Sica, regia di Giorgio Marini e “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde, regia di Jurij Alschitz;

Budapest, Ungheria, “La famiglia Mastinu” di Alberto Savinio, regia di Massimo Navone;

Milano, Teatro “Strehler”, “Tevjie un mir ” dal romanzo di S. Alechem, regia di Moni Ovadia. 

Venerdì 29 Luglio - ore 21,30 

QUARTETTO ELISA Religiosità nella musica da camera

Duccio Beluffi e Gabriele Bellu, Violini 

Fabrizio Merlini, Viola 

Giovanni Lippi, Violoncello

Così Beethoven titola il terzo movimento del suo quartetto in programma stasera: Sacro canto di ringraziamento di un guarito alla Divinità, in modo lidio. E’ però un canto strumentale, senza voce e senza parole, ma il cui messaggio penetra nel profondo dei cuori portando il suo annuncio di speranza e gratitudine. Quasi tutti i più grandi compositori hanno scritto musica pensando al Divino, basti pensare a Bach, che ha dedicato tutta la sua opera a Dio, o a Haydn, che alla fine di ogni sua composizione scriveva, per riconoscenza, Laus Deo. Tutto il programma del concerto è pervaso dal “religioso” in alcune delle sue manifestazioni: nell’intimismo giovanile di Webern, nel ricordo della Madonna Nera di Czestochowa dello Spinelli, nel richiamo alla fratellanza dell’estone Pärt. 

Prima parte

Anton von Webern (1883 - 1945)
LangsamerSatz


Giovanni Spinelli
(1966 - )
Musica per quattro strumenti ad arco - Jasna Góra


Arvo Pärt
(1935 - )
Fratres
 

Seconda parte

Ludwig van Beethoven (1770 - 1827)
Quartetto in la min. Op. 132


1) Assai sostenuto. Allegro.
2) Allegro ma non tanto.
3) Heiliger Dankgesang eines Genesenen an die Gottheit, in der lydischen Tonart. (Molto adagio)
Neue Kraft fühlend. (Andante)
Molto adagio.
Andante.
Molto adagio.
4) Alla marcia, assai vivace.
Più allegro - Presto - Poco adagio.
5) Allegro appassionato - Presto.
 

Quartetto Elisa. Formatosi nel 1992 dall'incontro di quattro giovani musicisti provenienti da importanti scuole italiane e da varie esperienze di vita musicale, il Quartetto Elisa è oggi una formazione molto apprezzata e volentieri inserita "in cartellone" da Enti ed Associazioni musicali: Teatro Comunale di Firenze, "I concerti della Normale" di Pisa (con il concerto inaugurale della stagione 1999/2000), il Festival delle Nazioni di Città di Castello, gli Amici della Musica di Firenze, il Teatro Metastasio di Prato, la Società del Quartetto di Vercelli, gli Amici della Musica di Perugia, l'Estate Fiesolana, la G.O.G. di Genova, il Festival di Ravello su invito del M° Salvatore Accardo e il Festival di Portogruaro alla presenza del M° Giuseppe Sinopoli con il quale il Quartetto ha anche collaborato nell'esecuzione delle opere 6 e 10 di A. von Webern. 

Una serie di concerti in Canada e in Giappone ha inaugurato, nel 1995, l'attività concertistica del Quartetto Elisa all'estero. Fondamentale è stato il patrimonio artistico trasmesso da Franco Rossi, ma altrettanto importanti sono stati gli incontri con esponenti del concertismo internazionale quali Salvatore Accardo, Norbert Brainin, Rudolf Barshai e i membri del Quartetto Borodin.

Oltre ai riconoscimenti ottenuti nei più importanti concorsi nazionali ed internazionali, il Quartetto Elisa ha al suo attivo diverse registrazioni radiofoniche (per la radio italiana e canadese); una incisione “in prima mondiale” dei tre quartetti di Giovanni Bottesini (per la casa discografica Dynamic), un C.D. con alcune Fughe di Bach elaborate da Mozart per trio e quartetto d'archi (per la Antes Concerto); ha collaborato col chitarrista argentino Victor Pellegrini alla realizzazione di un C.D. per la Frame con musiche di Leo Brower.

Recentemente ha inciso (col pianista Piero Barbareschi) sei quintetti per pianoforte ed archi di Luigi Boccherini (due C.D. per la Musikstrasse).

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L’orchestra da camera “Piccola Orchestra Italiana” è nata nella primavera del 2003 con l'intento di proporre un repertorio musicale non necessariamente limitato a quello "classico”, e che si colloca, per numero di esecutori, fra la musica da camera e quella per grande orchestra.
Dall’autunno dello stesso anno, si è consolidata la collaborazione col quartetto d'archi Elisa. L’incontro con gli affermati musicisti che lo compongono ha portato i componenti dell'orchestra ad un livello d'interazione più dinamico oltre che ad una stabilità d’organico.
La "Piccola Orchestra Italiana" si avvale della collaborazione di musicisti che fanno parte di importanti istituzioni orchestrali quali Teatro alla Scala, Maggio Musicale Fiorentino, RAI di Torino, Mahler Chamber Orchestra, Comunale di Bologna, Orchestra Sinfonica dell’Emilia Romagna, ecc., ed ha anche collaborato con solisti di fama internazionale, fra i quali il pianista Bruno Canino, il violoncellista Enrico Bronzi, il violinista Paolo Ghidoni, il pianista e compositore jazz Stefano Nanni, le soprano Serena Farnocchia ed Ermonela Jaho.
 

Per Informazioni sulla rassegna: 

·       www.piccolaorchestraitaliana.it

·       Ufficio Turistico del Comune di Fontanellato, Tel 0521-822346/829055

In caso di pioggia gli spettacoli verranno comunque eseguiti nello stesso giorno, in luogo chiuso, comunicato per ogni spettacolo, ad eccezione di Histoire du Soldat, che verrà posticipata al giorno 3 luglio, sempre nella Rocca Sanvitale.


 

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