Cortile
della Rocca Sanvitale – Fontanellato (PR)
Direzione
artistica: Giovanni Lippi
--
Ingresso Libero --
Rassegna
patrocinata dalla Regione Emilia Romagna,
dalla
Provincia di Parma e dal Comune di Fontanellato
Questa terza
edizione di Musica in Castello
è caratterizzata dal “popolare”, inteso come scaturigine e fondamento
della creatività umana. Il canto, il ballo e la religiosità sono tre
aspetti precipui della ricchezza dello spirito umano, esternazioni della
gioia di vivere e del bisogno di unione verso Colui che questa vita ha
donato. La storia della musica è la storia dello sviluppo nei secoli di
una delle prime manifestazioni dell’Uomo, la più intima e immediata: il
canto. Non esisterebbero sinfonie o concerti, quartetti o trii o, meno che
mai, l’opera, senza che una madre, agli albori della storia del genere
umano, non avesse intonato un canto, sicuramente senza parole, per cullare
il proprio figlio. Il canto è un veicolo emozionale e culturale, è il
mezzo di aggregazione per i primitivi nuclei umani, utilizzato poi come
“collante” da tutte le varie comunità successive. Si pensi, per
esempio, ai canti delle congregazioni religiose, i cosiddetti canti gregoriani, momento di preghiera collettiva e conferma di
fratellanza nella fede, ma anche a quelli profani di coloro che, comunque
per lungo tempo, sono costretti ad una vita separata dall’aspetto civile
quotidiano, come i pastori, i nomadi, i montanari. Proprii di coloro che
nelle vallate appenniniche hanno trascorso la loro vita sono i canti
proposti nel primo concerto.
Espressione
strettamente legata al canto è la danza. Essa è il mezzo con cui il
suono si fa gesto, con cui il suono si manifesta anche all’organo
visivo. E’ strumento di enfasi e sottolineatura, è narrazione muta ma
significativamente comprensiva, come nel caso dell’Histoire
du Soldat di Stravinsky. Ma la danza può essere religiosa, come ad
esempio le danze sacre degli antichi culti o quelle apotropaiche delle
comunità aborigene, ma anche estremamente profana o addirittura sensuale,
come il settecentesco minuetto di corte o il moderno tango
delle balere argentine, che ci sarà dato ascoltare in parte nel secondo
concerto della rassegna.
E’ chiaro,
dunque, da quanto detto, che l’aspetto religioso nell’esistenza umana
è importantissimo in quanto elemento fecondante gran parte della
produzione culturale, e nella fattispecie musicale. Partendo dalla pietra
angolare che sono i più semplici e ingenui canti devozionali
popolari, l’uomo è arrivato a costruire nel tempo le magnifiche
cattedrali sonore delle Messe fiamminghe, trionfo della sua capacità
intellettuale. Ma la preghiera è principalmente e fondamentalmente
intimità, è esaltazione di forza spirituale e, allo stesso tempo,
ringraziamento, come Beethoven ci ha insegnato.
(Giovanni Lippi)
Programma
Venerdì
10 Giugno – ore 21,30
CORO
MONTECASTELLO, Dir. Giacomo Monica:
L’ELABORAZIONE
NEL CANTO POPOLARE
Nella prima parte del concerto
ascolteremo alcuni brani frutto del prezioso lavoro di ricerca svolto per
anni dal M° Monica nelle vallate dell’Appennino parmense, che gli ha
permesso di avere a disposizione materiale ricco di spunti, sia per
l’armonizzazione che per la ricostruzione di brani d’ispirazione
popolare. L’armonizzazione ha
però lasciato ben presto il posto ad un lavoro di composizione molto più
delicato, quello dell’integrazione e dello sviluppo di quei frammenti,
pur di poche battute o note, che risultavano più interessanti sul piano
espressivo.
Nella seconda parte ascolteremo i grandi dell’elaborazione corale.
Insigni musicisti, che hanno reso il canto popolare musica
alta, di assoluto valore. Li ricorda di seguito il direttore del Coro
SAT: se Arturo Benedetti Michelangeli ci porta in un mondo fantastico,
indefinito ma pieno di colori; se Mansueto Pedrotti ci illumina con
geniali soluzioni armoniche; se Renato Dionisi ci guida verso la purezza
mozartiana; con Luigi Pigarelli siamo saldamente con i piedi per terra.
Sulla nostra terra. I suoi canti profumano di fieno appena tagliato, di
bosco, di vita vissuta.
Programma:
Prima
Parte
Quanti
fior
Cantilena
Svegliati
Teresina
Ninna
Nanna di Trefiumi
La
figlia più bella
Fiaba
Filastrocca
Ricerca
ed elaborazione corale di Giacomo Monica
Seconda
Parte
Jand’e
mironnai
Ninna
nanna della Val Lagarina
Senti
‘l martelo
Trascrizioni
di Renato Dionisi
Lu
piante de le fòjje
Musica
di Albanese – elaborazione corale di Luigi Pigarelli
Era
nato poveretto
Armonizzazione
di Arturo Benedetti Michelangeli
Intorno
al fôch
Melodia
di Mansueto Pedrotti – armonizzazione di Arturo Benedetti Michelangeli
Il
coro Montecastello nasce nel 1978 a Neviano degli Arduini con il
preciso intento di proporre al pubblico i propri canti ispirati alla
cultura popolare dell’Appennino Parmense.
Giacomo
Monica, oltre a dirigere il gruppo corale, ne alimenta il repertorio con
brani che sono il frutto del suo prezioso lavoro di ricerca, integrazione
musicale ed elaborazione, iniziato negli anni ’70. Il coro attuale con
sede a Parma dal 1990, inevitabilmente attinge, non solo nel repertorio ma
anche nella linea esecutiva, all’esperienza corale compiuta negli anni
precedenti, continuandone così idealmente lo sviluppo.
A
questo repertorio, che il coro Montecastello diffonde fin dalle sue
origini, attingono tanti altri cori, anche non emiliani, contribuendo ad
un’ulteriore divulgazione su tutto il territorio nazionale.
Oltre
alla normale attività legata a concerti e rassegne tenuti in prestigiose
sale da concerto e teatri, con pieno consenso di pubblico e critica, il
coro ha terminato la prima incisione discografica dal titolo
“Dindondela” che contiene brani del repertorio, ora editi e raccolti
nel libro “Canti dell’Appennino parmense” di Giacomo Monica.
Recentemente
il coro si è anche accostato ad alcune pagine della letteratura bachiana
legate al corale eseguendolo, come la prassi prevede, in continuo dialogo
con l’orchestra d’archi.
Giacomo
Monica
ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio di musica "A. Boito"
di Parrna diplomandosi in violino; si è perfezionato all’Accademia
Chigiana di Siena con Salvatore Accardo.
Dopo
aver vinto il concorso per violino di spalla nell’"Orchestra
Toscanini", ha ricoperto questo incarico per più di quattro anni
abbandonandolo poi per potersi dedicare con maggiore libertà alla musica
da camera. Collabora inoltre con i più prestigiosi gruppi cameristici:
"Carme" di Milano, "Gruppo Musica Insieme" di Cremona,
"I solisti veneti", "Orchestra del festival A. B.
Michelangeli" di Brescia, "Orchestra da camera di Mantova",
"I solisti italiani", svolgendo intensa attività in Italia e
all’estero.
E’
docente di violino al Conservatorio "A Boito" di Parma.
Si
dedica altresì, dagli anni ‘70, allo studio del canto corale ed alla
ricerca etnomusicologica partecipando anche a convegni nazionali sulla
musica popolare in qualità di relatore, e in giuria al Concorso
Internazionale Corale "C. A. Seghizzi" di Gorizia.
Tiene sistematicamente corsi per coristi e giovani direttori di coro.
Nel
1978 ha fondato a Neviano Arduni il Coro Montecastello, trasferitosi
successivamente a Parma, per il quale ha scritto canti che ne
costituiscono il repertorio. Molti sono i cori che a questo repertorio
hanno attinto e in diverse scuole dell’obbligo queste melodie vengono
cantate dai bambini.
Venerdì
17 Giugno - ore 21,30
DUO
TORRITI – SIGNORINI (Viola – Fisarmonica):
CHIQUILIN
DE BACHIN - dalla Musette francese al Tango Argentino
“Chiquilin
è un bambino che vive nella parte più povera di Buenos Aires: dopo tanti
sacrifici riesce a farsi una posizione dignitosa nella società in modo
onesto.” Ogni brano di Piazzolla ha una storia che lo accompagna,
qualche volta lieta, qualche volta più sofferta, spesso malinconica; sono
comunque tutte storie del quotidiano vivere umano, storie di bambini
diventati presto adulti, o di adulti che non sono stati mai bambini. Ogni
brano di questo concerto porta con sé una storia che attraversa tre
continenti: a noi il compito di scoprirla, a noi il compito di narrarla.
Canti
popolari ebraici
Shalòm
aléychem
Itamar
freilach
Theme
from "Schindler's List
Roumanian
Horra and Bulgar
Marin
Marais (1656 – 1728)
Cinque
danze
L'Agréable
La
Provençale
La
Musette
La
Matelotte
La
Basque
Astor
Piazzola (1921 - 1992)
Ave
Maria
Tzigane
Tango
Richard
Galliano (1950 - )
Tango
pour Claude
Astor
piazzola
Oblivion
Kurt
Weill (1900
– 1950)
Zuhalterballade
Youkali
Astor
PiazzollaChiquilin
de Bachin
Jeanny
y Paul
Libertango
Fabio
Torriti
si forma alla Scuola di Musica di Fiesole, dove si diploma con il M°
Antonello Farulli. Nel 1992 è entrato a far parte dell'Orchestra
Giovanile Italiana e nello stesso anno dell'Orchestra Giovanile della
Comunità Europea (ECYO), con le quali ha suonato nelle sale italiane ed
europee più prestigiose. Nel 1998 è stato inoltre selezionato fra tutti
gli ex membri della ECYO per entrare a far parte anche dell'Orchestra
Europea per l'Opera (EUO).
Dal
1994 collabora con numerose orchestre anche in qualità di prima viola.
Nel '95 è stato invitato dal Maestro Justus Frantz a collaborare come
prima viola con l'orchestra "Philharmonia der Nationen". Dal
2002 collabora stabilmente con l'Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini.
Dal 2001 si esibisce anche con il fisarmonicista Massimo Signorini, unico
duo viola e fisarmonica in Italia. Il duo nel 2004 ha inciso il primo
disco dal titolo "Chiquilin de Bachin".
Dal
1995 è titolare della classe di viola presso la Scuola di Musica di
Fiesole e dal 2003 tiene anche un corso di improvvisazione di musica di
insieme per bambini per conto della Dulcimer Fondation pour la Musique.
Ha
ricoperto dal 1998 al 2005 il ruolo di Direttore generale de1l'A.Gi.Mus.
di Firenze.
E'
inoltre Presidente dell'Associazione Culturale EuroMuse.
Massimo
Signorini
inizia i suoi studi musicali con i maestri Fabio Ceccarini e Bruno
Giovannetti. Nel 1993 entra a far parte della classe di fisarmonica presso
il conservatorio statale di Firenze sotto la guida del maestro Ivano
Battiston. Si diploma nel 2002 con il massimo dei voti, alternando negli
anni di preparazione al diploma stesso la conoscenza, tramite la frequenza
in alcune prestigiose masterclasses.
Con
il Progetto Piazzolla e con il fisarmonicista Alessandro Amoretti consegue
brillanti risultati nei concorsi di musica da camera nazionali ed
internazionali.
Attualmente
svolge attività di concertista sia come solista che in ensembles
cameristici, in varie formazioni orchestrali e presso enti concertistici
di fama nazionale ed internazionale. Ha partecipato alla realizzazione di
diversi Cd di vario genere musicale.
Insegna fisarmonica presso la scuola pubblica di musica di Poggibonsi
(SI), l’istituto comunale di musica Grosseto, l’istituzione scuola di
musica di Vicarello (LI). Costante la partecipazione a corsi di
aggiornamento con insegnanti qualificati come Patrizia Angeloni e Paola
Pellegrini, presso Associazioni Musicali come la S.I.E.M, L’A.I.S.M e
l’istituto musicale pareggiato Mascagni di Livorno, al fine di mantenere
vivo l’interesse per la materia stessa e per la didattica.
Pubblica
per le edizioni ETS di Pisa (Responsabile editoriale: Giulia Perni).
Venerdì
1 Luglio - ore 21,30
Piccola
Orchestra Italiana, Dir. Raffaele Mascolo
HISTOIRE
DU SOLDAT Recitanti, violini e… diavoli
Misica
di Igor Stravinsky
Libretto
di Charles-Ferdinand
Ramuz
Progetto
scenico e Regia, Luciana Ruggeri
Coreografia,
Walter Matteini
Voce
narrante, Enrica Barel
Danzatori,
Eugenio Dura, Eleonara Ardiri, Laura Banfi, Roberto
Adriani.
Realizzazione
costumi, Clara Manis
Con
la partecipazione straordinaria degli allievi dei corsi di danza classica
e moderna della Polisportiva “Castello”, diretti da Paola Cavolla.
L’Histoire du Soldat di I.
Stravinsky è andata in scena per la prima volta a Losanna nel 1918 e fu
pensata per essere rappresentata nei diversi paesi della Svizzera, dove
allora il compositore era in esilio a seguito della Rivoluzione
d’ottobre, con un ristretto gruppo di musicisti ed attori, secondo la
migliore tradizione dei cantastorie della terra russa. Un piccola
compagnia d’artisti girovaghi avrebbe raccontato, sullo sfondo del
carrozzone, la storia di un soldato che al ritorno da una guerra incontra
il diavolo e cede a lui, in cambio di un libro magico, che gli potrà
donare tutto ciò vuole, il suo malandato, ma amatissimo violino. A
seguito di varie peripezie ed in un gioco di relazioni che cela
costantemente il desiderio di trovare la verità, il diavolo ha la meglio
sul povero soldato ed alla fine in una marcia trionfale lo trascina con sé
nel regno delle tenebre.
Raffaele
Mascolo,
dopo essersi diplomato in pianoforte, composizione e direzione
d’orchestra presso il Conservatorio "G. Verdi" di Milano, si
è perfezionato all’ "Accademia Musicale Pescarese", alla
"Fondazione Arturo Toscanini" di Parma ed alla "Hochschule
für Musik F. Liszt" a Weimar con maestri quali Azio Corghi, Guido
Maria Guida, Donato Renzetti e Günter Kahlert.
Ha
inoltre studiato musica da camera sotto la guida di Franco Rossi a Verona
e Giuseppe Garbarino presso l’Accademia Chigiana in Siena.
Ha
ricoperto il ruolo di Maestro assistente dell’ "Orchestra Guido
Cantelli" dal 1997 al 2000 e dal 1995 del Maestro Guida, collaborando
ad alcune produzioni con l’orchestra del "Teatro Regio" e
"Orchestra Filarmonica" di Torino.
Dal
2002 è fondatore e direttore principale dell’Orchestra Filarmonica di
Lodi. Dal 2006 ricoprirà il ruolo di Direttore Principale ospite del
“Teatro M.Glinka” di Celyabinsk in Russia.
Recentemente
ha debuttato a Mosca presso il "Ghelikon - Opera" in
"Pagliacci" di R. Leoncavallo e all'Opernjy - Teatr di
Celyabinsk con "Barbiere di Siviglia" di G. Rossigni.
Ha
registrato per la rete culturale della tv messicana (Canale 22), per
l’etichetta Konsequenz,per il ”Canale Cultura” della Televisione
Russa e per Radio Vaticana. E’ docente presso il Conservatorio Statale
di Musica “G.Pierluigi da Palestrina” di Cagliari.
Luciana
Ruggeri,
si laurea a Pavia in Lettere e dopo essersi specializzata in Management
Artistico presso l’Università Cattolica di Milano, inizia
l’esperienza lavorativa presso vari teatri d’Italia come direttore di
palcoscenico, come assistente regia e in ufficio produzione: Ponchielli di
Cremona, Donizetti di Bergamo, Fraschini di Pavia, Grande di Brescia,
Sociale di Como, Pergola di Firenze, Alighieri di Ravenna, Comunale di
Modena, Municipale di Piacenza, Verdi di Padova, Goldoni di Venezia, Verdi
di Busseto. Collabora come direttore di palcoscenico per vari festivals
estivi: da Barga (LU) a Vigoleno (PC), a Sassuolo (MO) e al Festival
Monteverdiano di Cremona.
Per
la RAI ha seguito la regia del Premio Campiello 2001 nel palazzo Ducale di
Venezia. Ha all’attivo regie di post-produzione di opere liriche
rappresentate nelle varie stagioni d’opera. Affianca grandi registi
d’opera come P.L. Pizzi, Pier’ Alli, Ronconi, De Tomasi. Nel 2004
approda al Teatro alla Scala di Milano dove collabora a tutt’oggi come assistente
regia per le stagioni d’opera e balletto.
Walter
Matteini,
si diploma all’Accademia Nazionale di Danza di Roma.
Inizia
la sua carriera professionista con la compagnia Il Balletto di Roma, sotto
la direzione di F. Bartolomei e W. Zappolini, ma é con il Balletto di
Marsiglia, sotto la direzione di Roland Petit, che prende inizio la sua
carriera internazionale.
Entra
in seguito nell’organico dei Les Ballets de Monte-Carlo sotto la
direzione di J.C. Maillot. In occasione di una serata Giovani Coreografi
crea il suo primo balletto “La fleur cachee”, ispirato al linguaggio
dei sordo-muti.
Raggiunge
l’Opera Nationale de Lyon sotto la direzione di Y. Loukos, che gli
commissiona un balletto ispirato al Mediterraneo. Torna in Italia nel
2000, e dallo stesso anno, fa parte della Compagnia Aterballetto sotto la
direzione di M. Bigonzetti. Nella stessa stagione, ancor prima che il
soggetto avesse l’impatto mediatico dovuto al film, crea “Fiori
d’Irlanda” balletto ispirato alle Magdalens. E’ grazie alla
commissione di Bigonzetti che crea il suo primo balletto full-length:
“Tre parti di noi” ispirato alla trilogia “I nostri antenati” di
Italo Calvino. Nello stesso anno crea, su richiesta del danzatore etoile
Giuseppe Picone, “Bolero” su musica di Ravel, in occasione
dell’apertura del Leuciana festival.
Per
il festival di danza RED 2005 debutterà una sua nuova creazione per
Aterballetto.
Enrica
Barel:
attrice diplomata all’Accademia d’arte drammatica "Paolo
Grassi" di Milano. Insegnante di lettura e voce al Laboratorio
dell’Attore di Raul Manso a Milano e presso la Scuola di Teatro Anime
Antiche. Di grande valore ed intensa la formazione, tra cui: Ariane
Mnouchkine al Theatre du Soleil di Parigi; Guido Ceronetti sul Tragico
(Piccolo Teatro, selezione Masterclass); Dizione e lettura di un testo
diretto da Maura Molteni; La parola e le diverse intenzioni di un testo
diretto da Ambra D’Amico.
Molteplice
e di prestigio l’esperienza teatrale, di cui si cita in parte: Milano,
Piccolo Teatro Studio, “M’illumino di tragico” regia di Guido
Cernetti e “Fiabe a merenda”, regia di Stefano De Luca e “Nicht so,
aber so” da testi di B. Brecht, regia di Maurizio Schimdt;
Palermo,
Teatro Massimo, “Lady in the dark” , musiche di K. Weill, regia di
Giorgio Marini;
Scuola
d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”, “I Blues” di Tennessee
Williams, regia di Catia Pongiluppi e “I Nomi” di A. Gubiani e G.
Sica, regia di Giorgio Marini e “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar
Wilde, regia di Jurij Alschitz;
Budapest,
Ungheria, “La famiglia Mastinu” di Alberto Savinio, regia di Massimo
Navone;
Milano,
Teatro “Strehler”, “Tevjie un mir ” dal romanzo di S. Alechem,
regia di Moni Ovadia.
Venerdì
29 Luglio - ore 21,30
QUARTETTO
ELISA Religiosità nella musica da camera
Duccio Beluffi e Gabriele Bellu,
Violini
Fabrizio Merlini, Viola
Giovanni Lippi, Violoncello
Così
Beethoven titola il terzo movimento del suo quartetto in programma
stasera: Sacro canto di ringraziamento di un guarito alla Divinità, in modo
lidio. E’ però un canto strumentale, senza voce e senza parole, ma
il cui messaggio penetra nel profondo dei cuori portando il suo annuncio
di speranza e gratitudine. Quasi tutti i più grandi compositori hanno
scritto musica pensando al Divino, basti pensare a Bach, che ha dedicato
tutta la sua opera a Dio, o a Haydn, che alla fine di ogni sua
composizione scriveva, per riconoscenza, Laus
Deo. Tutto il programma del concerto è pervaso dal “religioso” in
alcune delle sue manifestazioni: nell’intimismo giovanile di Webern, nel
ricordo della Madonna Nera di Czestochowa dello Spinelli, nel richiamo alla
fratellanza dell’estone Pärt.
Prima parte
Anton
von Webern (1883
- 1945)
LangsamerSatz
Giovanni Spinelli (1966 - )
Musica per quattro strumenti ad arco - Jasna Góra
Arvo Pärt (1935 - )
Fratres
Seconda parte
Ludwig
van Beethoven (1770
- 1827)
Quartetto in la min. Op. 132
1) Assai sostenuto. Allegro.
2) Allegro ma non tanto.
3) Heiliger Dankgesang eines Genesenen an die Gottheit, in der
lydischen Tonart. (Molto adagio)
Neue Kraft fühlend. (Andante)
Molto adagio.
Andante.
Molto adagio.
4) Alla marcia, assai vivace.
Più allegro - Presto - Poco adagio.
5) Allegro appassionato - Presto.
Quartetto
Elisa.
Formatosi nel 1992 dall'incontro di quattro giovani musicisti provenienti
da importanti scuole italiane e da varie esperienze di vita musicale, il
Quartetto Elisa è oggi una formazione molto apprezzata e volentieri
inserita "in cartellone" da Enti ed Associazioni musicali:
Teatro Comunale di Firenze, "I concerti della Normale" di Pisa
(con il concerto inaugurale della stagione 1999/2000), il Festival delle
Nazioni di Città di Castello, gli Amici della Musica di Firenze, il
Teatro Metastasio di Prato, la Società del Quartetto di Vercelli, gli
Amici della Musica di Perugia, l'Estate Fiesolana, la G.O.G. di Genova, il
Festival di Ravello su invito del M° Salvatore Accardo e il Festival di
Portogruaro alla presenza del M° Giuseppe Sinopoli con il quale il
Quartetto ha anche collaborato nell'esecuzione delle opere 6 e 10 di A.
von Webern.
Una
serie di concerti in Canada e in Giappone ha inaugurato, nel 1995,
l'attività concertistica del Quartetto Elisa all'estero. Fondamentale è
stato il patrimonio artistico trasmesso da Franco Rossi, ma altrettanto
importanti sono stati gli incontri con esponenti del concertismo
internazionale quali Salvatore Accardo, Norbert Brainin, Rudolf Barshai e
i membri del Quartetto Borodin.
Oltre
ai riconoscimenti ottenuti nei più importanti concorsi nazionali ed
internazionali, il Quartetto Elisa ha al suo attivo diverse registrazioni
radiofoniche (per la radio italiana e canadese); una incisione “in prima
mondiale” dei tre quartetti di Giovanni Bottesini (per la casa
discografica Dynamic), un C.D. con alcune Fughe di Bach elaborate da
Mozart per trio e quartetto d'archi (per la Antes Concerto); ha
collaborato col chitarrista argentino Victor Pellegrini alla realizzazione
di un C.D. per la Frame con musiche di Leo Brower.
Recentemente
ha inciso (col pianista Piero Barbareschi) sei quintetti per pianoforte ed
archi di Luigi Boccherini (due C.D. per la Musikstrasse).
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L’orchestra
da camera
“Piccola Orchestra Italiana” è nata nella primavera del 2003
con l'intento di proporre un repertorio musicale non necessariamente
limitato a quello "classico”, e che si colloca, per numero di
esecutori, fra la musica da camera e quella per grande orchestra.
Dall’autunno dello stesso anno, si è consolidata la collaborazione col
quartetto d'archi Elisa. L’incontro con gli affermati musicisti che lo
compongono ha portato i componenti dell'orchestra ad un livello
d'interazione più dinamico oltre che ad una stabilità d’organico.
La "Piccola Orchestra Italiana" si avvale della collaborazione
di musicisti che fanno parte di importanti istituzioni orchestrali quali
Teatro alla Scala, Maggio Musicale Fiorentino, RAI di Torino, Mahler
Chamber Orchestra, Comunale di Bologna, Orchestra Sinfonica dell’Emilia
Romagna, ecc., ed ha anche collaborato con solisti di fama internazionale,
fra i quali il pianista Bruno Canino, il violoncellista Enrico Bronzi, il
violinista Paolo Ghidoni, il pianista e compositore jazz Stefano Nanni, le
soprano Serena Farnocchia ed Ermonela Jaho.
Per
Informazioni sulla rassegna:
·
www.piccolaorchestraitaliana.it
·
Ufficio
Turistico del Comune di Fontanellato, Tel 0521-822346/829055
In
caso di pioggia gli spettacoli verranno comunque eseguiti nello stesso
giorno, in luogo chiuso, comunicato per ogni spettacolo, ad eccezione di
Histoire du Soldat, che verrà posticipata al giorno 3 luglio, sempre
nella Rocca Sanvitale.
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