07/12/'03
A chi aveva dubbi sul nostro essere ultras miglior risposta non si poteva dare: 1100 chilometri di strada per seguire la nostra fede e portare lo striscione anche al Palabianchini di Latina. Dopo la polemica e tormentata assenza a Macerata occorreva un segnale forte per far capire che Gruppo siamo e che meritiamo quel rispetto che da qualche tempo rivendichiamo, ed ecco che quella dimostrazione di serietà è arrivata.
Alle dieci del mattino del giorno della gara partono due auto in direzione della città littoria, cariche di entusiasmo e di voglia di fare bella figura anche in questa occasione. Il viaggio scorre bene, nulla da segnalare se non che incappiamo in una fitta nevicata sull'appennino bolognese; ci fermiamo per il pranzo in un autogrill dopo Arezzo dove incontriamo gli Ultras Roma che si stanno dirigendo a Verona per la partita con il Chievo. Dopo aver sbaffato alcuni panini favolosi e aver scattato le prime foto ripartiamo alla volta della capitale e quindi di Latina, dove troviamo la pioggia ad attenderci ed arriviamo ben prima dell'orario di gara.
Entriamo quindi nell'impianto due ore prima del match e facciamo subito conoscenza con alcuni dei ragazzi dei Viking Latina, i quali si dimostrano molto simpatici ed ospitali nei nostri confronti accompagnandoci nel nostro settore e scambiando con noi due chiacchiere. Ci sistemiamo con tutta calma e comodità, anche se purtroppo dobbiamo accontentarci di sistemare lo striscione sulle gradinate sotto di Noi, dato che non vi sono né ringhiere né altro a cui appenderlo.
Verso l'inizio della partita fa il suo ingresso in curva ospiti il volley club, che ha portato in trasferta otto persone. Di loro solo una ragazza trova il "coraggio" per venire a salutarci; gli altri ci evitano, ci guardano male e, ciliegina sulla torta, si sistemano ben lontani da noi, in alto e ben defilati sulla sinistra. Alla presentazione delle squadre espongono un cartellone molto artigianale con scritto "volley club presente" o qualcosa del genere, probabilmente perché credevano che non ci saremmo presentati... Senza rancore vorremmo solamente puntualizzare una cosa: non vogliamo attaccare a priori i signori del club anzi, onore a chi si è fatto tutti questi chilometri per seguire la squadra, però non è possibile recarsi in trasferta per mettersi lontani dagli ultras, non seguire nemmeno un battimani, fare gli indipendenti e gli incazzati verso di noi quando non ci si rende nemmeno conto delle proprie colpe e dei propri demeriti. Purtroppo gran parte delle persone della Banda hanno perso un'occasione per cambiare modo di tifare e di comportarsi nei nostri confronti e questo ci rende ancor più amareggiati.
Dopo la partita di Piacenza la maggioranza della Banda si è espressa per non volerci più in trasferta con loro e noi ci siamo adeguati organizzandoci separatamente, anche se questo siamo ben consci che non giovi al tifo biancoazzurro. Per concludere vorremmo esplicitare ciò che ci passa per la testa: siamo aperti al dialogo con tutti, purché ognuno riconosca di aver sbagliato e di aver oltrepassato il limite e se per una volta dalla parte del torto non ci siamo noi... a buon intenditor poche parole.
Chiusa la lunga parentesi "volley club" torniamo a parlare della sfida del Palabianchini: il primo set è molto tirato, i ragazzi di Berruto sembrano arrancare quando con un colpo di coda strappano il set ai locali di mister Molducci. Nel secondo set l'ingresso dell'azzurro Biribanti non porta cambiamenti e la compagine parmigiana porta a casa il parziale, seppur ancora sul filo di lana. Il tifo dei Viking, fino a questo momento discreto, si ferma di colpo: dopo cinque sconfitte consecutive e due set persi oggi, gli Ultras di casa optano per lo sciopero del tifo e pur rimanendo in curva fanno sparire bandiere e tamburi e si mettono in silenzio. Nel terzo set sembra ormai scontata la vittoria di Parma, quando alcuni errori banali e la perdita della dovuta concentrazione si rivelano fatali, permettendo all'Icom di rimontare e vincere il set.
Il quarto parziale è un monologo Icom e ci ritroviamo quindi dirottati ad un compromettente tie - break: la squadra all'inizio sembra svegliarsi e farsi valere, ma alla distanza esce la forza della disperazione di un Latina assetato di punti. Arriva però grazie a un muro del fino a quel momento deludente Gkiourdas un match ball per l'Unimade: niente da fare, i locali infilano tre punti consecutivi e, non senza un pò di fortuna, portano a casa set e partita. A fine gara riceviamo il saluto della squadra e di tanti spettatori di casa che si complimentano con noi per essere venuti fin qui e per la simpatia che a loro dire abbiamo dimostrato. Una volta richiuso lo striscione e salutati i ragazzi, ripartiamo alla volta della città ducale che raggiungiamo dopo l'una di notte e dopo aver visto lo spettacolo della capitale e di Firenze illuminate (a qualcuno era venuta anche voglia di fare una scappata alla parolaccia per la cena..).
Dei Viking che dire? Il loro è sicuramente un bel gruppo, compatto, unito anche se eterogeneo dato che è composto anche da ragazze e giovanissimi. Si sono dimostrati coerenti proseguendo sino a fine incontro lo sciopero del tifo nonostante la riscossa dei biancoblu locali. Oltre i Viking vi sono altri due gruppi che sostengono la formazione littoria: la "Legione" e "Quelli che.il volley". I primi si sistemano in curva mentre i secondi sono nei distinti e ieri hanno avuto parecchio da dire con gli Ultras della curva a causa dello sciopero.
Tornando a noi, domenica prossima affronteremo Ferrara, una squadra che fino ad ora ha saputo fermare formazioni ben più blasonate e dovremo dare tutto per sospingere i ducali alla vittoria ora che hanno più che mai bisogno di noi.
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