I dinosauri "sbarcano" a San Daniele Po, piccolo centro della provincia di Cremona situato a due passi dal parmense ed in cui si trova uno splendido Museo Naturalistico Paleontologico che conserva numerosi fossili ritrovati lungo le rive del Po, anche sulla sponda destra, vale a dire in provincia di Parma. Ai tanti "tesori" che compongono il museo naturalistico paleontologico del centro rivierasco si è aggiunto di recente il cranio di un Mosasauro, un grosso dinosauro vissuto nel Cretacino Superiore (95 - 65 milioni di anni fa), proveniente dal Marocco. Questo, insieme ad un rarissimo fossile di testuggine marina anch'essa proveniente dal Marocco, sarà fra i "pezzi forti" della nuovissima sezione di Paleontologia Generale dedicata all' "Evoluzione della vita", di cui è in corso in questi giorni l'allestimento e che sarà ufficialmente inaugurata domenica 7 novembre, alle 16, in occasione della fiera del paese. "Si è scelto come tema espositivo - ha spiegato il direttore del museo Davide Persico - la teoria dell'evoluzione della vita di Darwin dal momento che rappresenta la base delle moderne scienze naturali gran parte delle quali, se non ci fosse questa teoria, non avrebbero senso". Il progetto di questa sezione, fondamentale per l'opera di riqualificazione del museo, era in cantiere già da qualche anno ed ora è finalmente andato in porto e la vasta collezione che già era presente è stata ulteriormente integrata con nuovi ed importanti reperti di valore scientifico e culturale. "Essendo la paleontologia uno degli strumenti che Darwin usò per la sua teoria - ha spiegato ancora Persico - si è pensato di basare tutta l'esposizione sulla teoria dell'evoluzione e sul principio dell'attualismo. Prendendo anche spunto da una recente esperienza internazionale che ho vissuto a Francoforte, ho pensato di affiancare ai fossili anche reperti attuali che, studiati attentamente, consentono di ricostruire gli organismi oggi fossili non solo nel loro aspetto ma anche nel loro comportamento, nel loro ruolo ecologico e nel contesto climatico in cui vivevano. In questa sezione si portano dunque all'occhio del visitatore fossili che sono considerati modelli per spiegare questa teoria. Pertanto - ha proseguito Persico - all'ingresso ci sarà una vetrina con dei preparati biologici di organismi attuali comparati con i loro corrispondenti fossili e questa sarà la 'Vetrina dei fossili viventi'. Poi si procederà col percorso didattico facendo un viaggio a ritroso nel tempo, dal Quaternario fino al Paleozoico e quindi all'inizio della vita, pertanto dalle forme di vita più complesse a quelle più primitive ed arcaiche. Conseguenza di questo percorso temporale è anche un percorso evolutivo". La nuovissima sezione è frutto degli sforzi messi in campo da Provincia (con un finanziamento di 8mila euro), Comune (con un contributo di 7mila euro) e Gnp. Quest'ultimo ha acquistato pannelli, arredi e supporti didattici. Di spicco le nuovissime vetrine infrangibili in cui saranno contenuti i fossili. "Oltre alla volontà di dare un preciso percorso didattico - ha sottolineato Persico - c'è stata la volontà di donare a San Daniele reperti che riteniamo essere molto importanti a livello scientifico". Ci sarà quindi il cranio del Mosasauro, un fossile di testuggine marina e poi, fra le "chicche", il calco di uno dei fossili più famosi che siano mai stati trovati: l'Archaeopterix, trovato in tutto in sei esemplari in un giacimento tedesco
(Solenhofen).
"Il nostro - ha detto Persico - è il calco del fossile che è conservato al Museo di Berlino". L'Archaeopterix, lo ricordiamo, era un piccolo dinosauro piumato con caratteri da rettile (coda con scheletro osseo, i denti e artigli sugli arti anteriori) e da uccello (penne, piume e furcula). Su questa specie vi sono tuttora in corso numerosi studi; è emerso che non era un buon volatore e che riusciva però a planare fra un albero e l'altro aggrappandosi con gli artigli. Le penne invece, oltre che per un volo primordiale, gli servivano per la temperatura e nel museo di san Daniele sarà comparato con uccelli. "La tendenza - ha sottolineato Persico - è quella di dimostrare, così come Darwin con la sua teoria, l'origine comune di tutte le specie viventi che nel corso di milioni di anni del nostro pianeta si sono evolute e continuano ad evolversi". La visita alla sezione si concluderà, non a caso, con una celebre frase di Darwin su "l'origine della specie". In occasione dell'apertura di questa nuova sezione Davide Persico ha realizzato anche apposite dispense per le scuole con tutte le spiegazioni ed i documenti necessari nonché una guida comprendente una raccolta di articoli scientifici usciti sulle più prestigiose riviste del settore.
PAOLO PANNI
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