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Un patron d'eccezione per "Le Nozze di Figaro": 
intervista al tenore Giuseppe di Stefano

Il tenore Giuseppe di Stefano sarà patron del grande evento musicale "Le Nozze di Figaro", in programma il 18 giugno 2004 a Sala Baganza, 
nel Giardino del Melograno di Rocca Sanvitale.

Da più di 60 anni Giuseppe di Stefano è noto nei teatri di tutto il mondo come massimo interprete della scena lirica, il famoso tenore sarà a Sala Baganza il 18 giugno 2004 a patrocinare il grande evento organizzato dall'Amministrazione Comunale "Le Nozze di Figaro", nella suggestiva cornice del Giardino del Melograno di Rocca Sanvitale. 
Lei vinse alla tenera età di 17 anni il Concorso nazionale di canto di Firenze, e debuttò nella Manon nel ruolo di De Grieux a soli 24 anni, per affermarsi come uno dei più grandi cantanti del secolo: cosa pensa dell'opportunità che l'Amministrazione comunale di Sala Baganza dedica alle giovani voci liriche con "Le Nozze di Figaro"? 
Il Comune di Sala Baganza si è distinto in modo particolarissimo e assolutamente lodevole dando il suo contributo alla realizzazione di quest' opera incantevole. La scelta del Comune di impiegare tanti mezzi nel dare la possibilità a dei giovani di farsi sentire in una zona così famosa per il melodramma ci fa riflettere sul come siano molto spesso le piccole realtà a dare i contributi più importanti e significativi alla vita culturale del nostro paese. So che questa è la prima esperienza per Sala Baganza, e speriamo vivamente che non sia l'ultima in quanto incentivare l'attività musicale significa far crescere la qualità della vita di qualsiasi paese. Ho saputo che l'opera è stata preceduta da tre concerti sinfonici, sempre con l'Orchestra della "Corale Verdi" di Parma e diretti da Sebastiano Rolli, che hanno coinvolto anche le scuole in discorso di prove aperte. Questo è impegno culturale ed è dare una vera opportunità alle nuove generazioni di entrare in contatto con un mondo affascinante e profondo come quello della musica classica. Non si tratta di voler forgiare dei musicisti, ma dei ragazzi consapevoli e attenti alle diverse facce della nostra storia culturale.
Come patron dell'iniziativa devo veramente dire un grazie e fare il mio plauso a questo Comune, al suo sindaco, Ferdinando Cigala, e ai suoi efficientissimi funzionari, che ha dimostrato come raramente capita di incontrare una sensibilità ed una attenzione assolutamente straordinari. 
Lei che viene lodato per la qualità della sua voce, per la naturalezza del fraseggio, per il genio della sua interpretazione, cosa pensa dei giovani talenti che si affacciano sul panorama lirico e della loro preparazione? 
Ritengo che debbano cominciare a pensare maggiormente al significato di quello che stanno interpretando e meno ai propri mezzi tecnici. La tecnica è un mezzo per esprimere dei sentimenti, e non il fine da raggiungere nel canto. Il melodramma è emozione, teatro, parola scenica, e non sfoggio di virtuosismi. Vorrei che i giovani meditassero maggiormente la lezione dei grandi maestri del passato, non mi riferisco solo ai cantanti, e che arrivassero ad accostarsi al melodramma con la consapevolezza che quando si sale su un palcoscenico si diventa il personaggio in questione, e non un impiegato della voce.
Nonostante la strada della sua carriera sia lastricata di successi e da una discografia a dir poco impressionante, eventi di livello internazionale come "Le Nozze di Figaro", ospitate in cornici così suggestive come la splendida Rocca di Sala Baganza, quali emozioni le suscitano?
Il poter far parte in qualche modo di un avvenimento teatrale così fresco e giovane come questo è sempre una grande emozione per un cantante che ha raggiunto la mia età. Il fatto stesso che la maggior parte di questi interpreti siano vincitori del Concorso intitolato al mio nome indetto dall'Ente Luglio Musicale Trapanese, mi fa sentire in qualche modo, non dico responsabile, ma senz'altro partecipe in modo particolare. 

Questa splendida Rocca e il suo Giardino appena ristrutturati sono poi uno scenario magnifico per un'opera del settecento come "Le Nozze di Figaro", e quindi non vedo l'ora di poter assistere allo spettacolo.
Cosa rappresenta per i giovani cantanti il banco di prova di un'opera così importante come "Le Nozze di Figaro", uno dei capolavori assoluti nella storia della musica, le cui scene sono state calcate dai più grandi cantanti di tutti i tempi? Un ostacolo o una sfida?
Il cimentarsi con un'opera è sempre una sfida, qualsiasi opera è difficile, questa sicuramente in modo particolare. Non credo che i giovani debbano farsi intimidire dalle grandi interpretazioni del passato, ma anzi penso che debbano essere vissute come stimolo e sprone al miglioramento. Ci si devono porre degli obiettivi nella vita, e tanto vale porsi quelli più alti, si fa sempre in tempo a scendere. 
Questi ragazzi sono giovani, dispongono di un numero di prove che non è più quello che potevamo avere noi a i nostri tempi, dove si provava anche un mese di seguito un'opera; lavoreranno sodo sicuramente perché il maestro Rolli è molto cattivo, e sicuramente il fatto di trovarsi inseriti in un contesto di comprovata e ormai centennale esperienza come quello della "Corale Verdi" 
di Parma, darà loro garanzia di una preparazione il più possibile adeguata.

Per informazioni: Comune di Sala Baganza Tel. 0521.834382 Fax 0521.834812

 


 

 

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