Lo spettacolo è liberamente ispirato a “Dialogo” di Natalia Ginzburg e “Al di là del parco” di Carlo Nones e interpretato da Raffaele Rinaldi e Paola Ferrari.

  I due testi originali, vertono entrambi sullo stesso argomento, il tradimento, reso in maniera volutamente superficiale, descrivendo due situazioni, scelte non a caso dai due autori, che portano i protagonisti ad avere relazioni extraconiugali; non entrando mai ad analizzare l’aspetto psicologico di ciò e soprattutto non approfondendolo.

 Le due storie, confluiscono in una vicenda sola, dentro la quale ve n’è un’altra come evocazione di un ricordo. I due personaggi, marito e moglie, però, si scambiano i ruoli di “tradito e traditore” prima e di “vittima e carnefice” poi. Perdono di vista il senso di tutto ciò, la genesi del problema, non sapendo più distinguere se il tradimento è un modo ingenuo per riportare in vita gli anni di innocenti sentimenti e passionali euforie ormai morte e sepolte, o una punizione maturata e inflitta al reciproco partner che nel pretendere un amore esclusivo lo ha privato necessariamente di una propria “gioventù” ancora viva e presente. E tutto questo li porta irreversibilmente a non capirsi più, a collocarsi “Al di là del dialogo”.