La “Gran Porcolonga” si aggiunge ai nove “classici” itinerari in bici e in barca – Dal centro di Parma (in 80 km e tre soste golose) ci si immerge nel territorio dei Farnese, di Verdi e Guareschi
Prendi delle biciclette, aggiungi un gruppo di buongustai con la voglia di divertirsi e gli ingredienti della Porcolonga di Primavera ci sono tutti. Quest’anno l’iniziativa si terrà domenica 17 aprile.
La Porcolonga è l’appuntamento, organizzato dalla Strada del Culatello di Zibello, che da alcuni anni coinvolge gruppi di 25-30 persone che, in bicicletta e con l’assistenza di guide professionali della Uisp, attraversano la zona della Strada del Culatello di Zibello percorrendo anche un tratto in barca sul Po. Fino all’anno scorso, si poteva scegliere fra nove itinerari, perché ogni gruppo parte da uno dei 9 Comuni compresi all’interno della Strada del Culatello di Zibello: Zibello, Soragna, Busseto, San Secondo, Sissa, Colorno, Roccabianca, Polesine e Fontanellato.
La GRAN PORCOLONGA
La novità di quest'anno é che è stato predisposto un decimo percorso, la Gran Porcolonga, che unisce, idealmente, i Farnese a Verdi e Guareschi. Un percorso di 80 chilometri (contro i più classici di 30-40 km) per amatori della bici che domenica 17 si potranno trovare alle ore 9.00 nella piazzetta della Pilotta (e già si potrà respirare l’atmosfera dei Farnese e di Maria Luigia). Il gruppo con le guide professionali si muoverà su una strada parallela alla Strada Farnese (quella che i Signori di Parma percorrevano per raggiungere la reggia di Colorno). A Vedole ci sarà la prima sosta golosa al Ristorante Al Vedel. Per smaltire, subito a spingere sui pedali per Torrile, Trecasali e Sissa dove, a Torricella, ci si imbarca per risalire il Grande Fiume fino a Polesine Parmense. E qui, in riva al fiume caro a Peppino e a Giovannino (Verdi e Guareschi), si fa la seconda sosta golosa al ristorante Cavallino Bianco. Da Polesine Parmense si inizia il tracciato che riporta a Parma, passando da Colorno dove, nella frazione di Sanguigna, ci sarà la terza sosta all’azienda agricola Antica Grancia. Ovviamente il ritorno a Parma sarà effettuato sull’antica Strada Farnese.
Una “passeggiata” che sarà compiuta con una media di circa 15 chilometri all’ora, contro i 10 km/ora che vengono sgranati negli altri nove percorsi. Come dire, la Gran Porcolonga è una proposta per persone allenate e che abbiano voglia di spingere sui pedali.
Anche in questo itinerario i partecipanti potranno acquistare prodotti e vini, e sarà l’organizzazione ad incaricarsi di consegnarli all’arrivo, per evitare pesi sulla bici durante il goloso tour.
E’ obbligatorio iscriversi anche per la Gran Porcolonga (come del resto avviene per gli altri percorsi). Le iscrizioni (costo a persona 35 Euro) sono affidate alla UISP di Parma (tel. 0521-7074) dal lunedì al venerdì (orario 8.30-13.30; 14.30-18.30) e all’Ufficio Turistico di Busseto (tel. 0524-92487) per le giornate di sabato e domenica.
La GRAN PORCOLONGA è organizzata dalla Strada del Culatello di Zibello DOP, in collaborazione con APT Servizi dell’Emilia Romagna, UISP, Provincia di Parma, Parma Turismi, Associazione dei Castelli del Ducato di Parma & Piacenza, Camera di Commercio di Parma, Consorzio del Parmigiano Reggiano, Ascom.
La Strada del Culatello di Zibello
E’ una delle tredici Strade dei Vini e dei Sapori dell’Emilia Romagna. Comprende quel triangolo di territorio fra Zibello, Soragna e Busseto, includendo San Secondo e Colorno. E’ la zona delle terre verdiane, care non solo al Maestro, ma anche a Giovannino Guareschi. Le nebbie autunno-invernali e il caldo estivo sono punti di forza per la produzione del Culatello di Zibello DOP, dello Strolghino, un salame ottenuto con le parti della coscia non usate per il Culatello. E che dire del vino Fortana del Taro (IGT dal 1995), dei vini Cigno Bianco e Cigno Nero (omaggio a Verdi) o del Parmigiano Reggiano? All’interno della Strada del Culatello di Zibello vi sono importanti monumenti artistici. Vi si trovano alcuni dei più bei castelli della regione (e d’Italia), come le Rocche di Fontanellato, dei Meli Lupi a Soragna, dei Rossi a San Secondo, la Reggia di Colorno con il suo giardino e, recentemente, è stato riaperto anche il castello di Roccabianca. E poi, questa è la zona dei luoghi verdiani: dalla Casa Natale di Roncole alla Chiesa di Roncole (con l’organo su cui il giovanissimo Peppino imparò a suonare), dal Museo di Casa Barezzi a Busseto. Il tutto, intrecciato con i ricordi su Giovannino Guareschi: il bar dove c’era il suo ristorante, ed ora il Museo voluto dai figli, è adiacente la Casa Natale di Verdi a Roncole, oppure il Museo nella torre campanaria di Diolo, realizzato da un sosia del creatore di Don Camillo e
Peppone.
Per ogni informazione: Strada del Culatello di Zibello tel. 0524 939081
|