Nonostante i Cobas della scuola siano impegnati il 19 e 20 febbraio a Firenze nella loro Assemblea nazionale statutaria, la Confederazione Cobas sarà in piazza a Roma il 19 per richiedere insieme a tutto il “popolo no-war” la liberazione di Giuliana Sgrena e degli altri/e ostaggi, il ritiro delle truppe di occupazione, la fine della guerra in Iraq, la restituzione del paese agli
iracheni/e.
La incessante e coraggiosa attività di Giuliana a favore della pace e del popolo iracheno ha suscitato un unanime coro mondiale a favore del suo immediato rilascio e altrettanta unanime solidarietà in Iraq e nell’intero mondo arabo.
Inoltre la limpida e coerente linea seguita nella vicenda dal collettivo de “Il Manifesto” sta dimostrando che è possibile aprire un dialogo serio e costante con le forze più coscienti della resistenza irachena.
In tal quadro, se il movimento internazionale contro la guerra ha il dovere, rispondendo adeguatamente all’appello uscito dal FSM di Porto Alegre, di intensificare la mobilitazione verso la giornata mondiale del 19 marzo e il raggiungimento dell’obiettivo del ritiro delle truppe, le forze più avvedute della resistenza irachena dovrebbero altrettanto sforzarsi di compiere un salto di qualità nel tentativo di saldare un fronte internazionale di solidarietà e sostegno alla loro lotta, anche evitando che tra le fila della resistenza vengano indiscriminatamente considerati nemici, e come tali trattati, tutti/e gli/le “occidentali” o i cittadini di paesi le cui truppe partecipano all’occupazione dell’Iraq.
Confederazione Cobas
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