Sos dai Parchi di Parma

Per informare sul modo migliore di soccorrere la fauna in difficoltà attivato un numero di telefono (tel. 0521.833163) "Sos Animali Selvatici". Un'iniziativa del Parco dei Boschi di Carrega e del Parco Fluviale dello Stirone, con la collaborazione della Provincia di Parma.

 
Cuccioli di capriolo, ma anche rondoni caduti dai nidi, gufi e civette, ricci, cuculi e poiane: sono sempre di più gli animali selvatici che vengono incautamente "soccorsi" dall'uomo che, purtroppo, anche quando è animato dalle migliori intenzioni, rischia di causare un danno irreparabile. Ne sa qualcosa il Centro Recupero Fauna dei Boschi di Carrega a Sala Baganza (12 km da Parma) che attualmente ospita 55 animali, tra cui dieci cuccioli di capriolo; otto di essi sono stati raccolti da persone che, intenerite alla vista di un "bambi" apparentemente lasciato solo, hanno pensato di aiutarlo consegnandolo al personale del Centro. Un errore che a volte si rivela fatale per il piccolo: anche quando un cucciolo sembra abbandonato, la madre in genere non è lontana, pascola nei paraggi e cercare di avvicinarlo e toccarlo significa interferire irrimediabilmente con l'odore naturale di questi animali che costituisce la loro unica difesa dai predatori. In seguito la madre, non riconoscendone più l'odore, finirà davvero con l'abbandonarli rendendo necessario un lungo e problematico periodo di recupero al Centro prima di poter reinserire i caprioli in natura, con esiti a volte drammatici. 
"Con la campagna 'Se vuoi aiutarmi non toccarmi!', lanciata nei mesi scorsi proprio per scongiurare questo pericolo - spiega Margherita Corradi, direttrice del Parco regionale Boschi di Carrega - speravamo di avere dato un messaggio chiaro. È evidente che chi raccoglie ingenuamente un cucciolo di capriolo e lo affida alle cure dei veterinari del centro è animato dalle migliori intenzioni, ma anche così si possono fare danni".
"Indubbiamente è mutata la sensibilità nei confronti degli animali, guardati sempre più spesso con amore e sollecitudine - aggiunge Sergio Tralongo, direttore del Parco Fluviale dello Stirone dove si è recentemente attivato un Centro Recupero Rapaci - Ma questo non deve fare cadere nell'eccesso opposto "Soccorrere" un animale selvatico perché sembra in difficoltà a volte significa causargli danni gravissimi, infliggergli lo stress di una cattura, di essere rinchiuso dentro una scatola o di venire alimentato nel modo sbagliato. Ecco perché è importante educare alla conoscenza degli animali e al rispetto di quanto avviene in natura spiegando quando è il caso veramente di intervenire, come, ad esempio, in presenza di un animale ferito o che perde sangue, che si trova vicino a una strada e sembra in difficoltà, se in giro si vedono cani e gatti, se non si muove".
"Anche il recupero, poi deve avvenire in maniera oculata - sottolinea Gabriella Meo, dirigente del Parco Boschi di Carrega - cercando di interferire il meno possibile con i meccanismi della selezione naturale che all'uomo possono anche sembrare crudeli. A volte certi animali devono essere lasciati al loro destino. La strada della prevenzione e di un'educazione ambientale corretta e rispettosa delle leggi di natura appare davvero come uno degli aspetti fondamentali per cercare di tamponare una situazione che sta assumendo le dimensioni di una vera e propria emergenza". 
Nascono così sulla scia di un momento problematico per gli animali, due iniziative del Centro Recupero Fauna dei Boschi di Carrega, insieme con il Parco Fluviale dello Stirone e in collaborazione con la Provincia di Parma: un numero di telefono "SOS Animali selvatici" (0521.833163 oppure 0524.581139), attivo da giugno ad agosto, che è possibile chiamare tutti i giorni dalle ore 17 alle 19 per ricevere utili informazioni su come comportarsi quando si avvista un animale apparentemente in difficoltà. E un decalogo che aiuta a conoscere meglio gli "abitanti" del bosco suggerendo quale sia il comportamento più opportuno per non causare danni, o il modo corretto di alimentare un cucciolo per non imporre cure non necessarie. Il decalogo si può ricevere inviando una e-mail a: parco.carrega@libero.it
"Il numero di SOS vuole essere un servizio fornito ai visitatori dei parchi ma anche a tutto il territorio provinciale - commenta Villiam Vernazza, assessore ai Parchi della Provincia di Parma - E' una risposta che nasce grazie alla passione e amore per gli animali del personale e dei volontari che operano nei Centri Recupero dei due parchi. La Provincia ha voluto sviluppare questo impegno spontaneo e responsabile finanziando, insieme alla regione, un progetto del valore di 67500 Euro per lo sviluppo dei due centri di recupero in coordinamento tra loro. L'obiettivo è offrire un punto di riferimento qualificato al sempre maggiore numero di cittadini che vuole aiutare animali in difficoltà. I centri forniranno inoltre utili strumenti alla popolazione per conoscere sempre meglio e amare nel modo giusto gli animali del proprio territorio". 
"L'intento è avviare un processo che preveda un aumento degli investimenti messi a disposizione dalla Provincia - aggiunge Ugo Danni, assessore alle risorse naturali, faunistiche e ittiche della Provincia di Parma - incrementando proprio l'aspetto della prevenzione, per estendere progetti di questo tipo ad altri settori specifici all'insegna di una sinergia che veda coinvolti quanti operano in collaborazione con il Centro di Recupero Fauna del Parco. Dal personale del Parco Fluviale dello Stirone ai Guardaparco, dal Veterinario ai tanti volontari ai collaboratori esterni (il Corpo di Polizia Provinciale e le Associazioni Ambientaliste in particolare)".
Un progetto con un'importante funzione educativa per essere consapevoli che il benessere di un animale selvatico non è una gabbia o la nostra casa, ma il suo habitat, che è il luogo ideale per vivere, ma anche per morire
Per informazioni: Centro Recupero Fauna, Via Capanna (Casa Rossa), Sala Baganza. Tel. 0521.833163.

 


 

Pozzi per Shallallà
Nuovo accorato appello di Assunta Bolognini, assessore ai Servizi sociali del Comune di Sala Baganza, per sensibilizzare le Amministrazioni della Provincia di Parma a offrire un aiuto concreto

Acqua per Shallallà, chi soffre la sete non può aspettare. E per creare pozzi in una delle aree più povere dell'Etiopia, un'ampia regione nel centro-sud di un paese dove la gente fa i conti quotidianamente con carestia e siccità, si alza un nuovo, accorato appello di Assunta Bolognini, assessore ai Servizi sociali e alla Sanità del Comune di Sala Baganza. "Dopo il mio viaggio in quella terra così segnata dalla miseria - spiega l'assessore - avevo invitato le Amministrazioni della Provincia di Parma a farsi partecipi di un impegno che si traducesse in un gesto concreto di solidarietà, per aiutare un popolo già pesantemente provato da anni di condizioni di vita inimmaginabili. L'idea era di costruire pozzi d'acqua nella zona di Shallallà, supportando i volontari dell'associazione 'Parma per gli altri' che in passato ha realizzato un sanatorio per tubercolotici affidato alle Suore della Divina Provvidenza". 
Giugno dovrebbe coincidere con la stagione delle piogge, ma le notizie che trasmettono le monache, missionarie di speranza in una terra così difficile, sono allarmanti: quest'anno le precipitazioni sono state quasi del tutto assenti. Così il tief, il cereale che rappresenta l'unica risorsa di sostentamento della popolazione di Shallallà, non è riuscito a maturare: le spighe sono vuote e al di là delle scorte a disposizione nel dispensario per i tubercolotici, gestito dalle religiose, la gente non può contare su altro. L'Etiopia rischia di essere quest'anno il paese più povero del mondo. E sì che l'acqua ci sarebbe, ma nel sottosuolo: ecco perché diventa imprescindibile trovare il modo di sfruttare un bene tanto prezioso. 
"Realizzare dei pozzi nella regione è davvero una priorità che non può più essere rimandata - sottolinea Assunta Bolognini - sarebbe il momento giusto per assegnare l'incarico a imprese che operano sul posto affinché procedano con lo scavo di una rete di pozzi non artesiani, ma dotati di condutture che portino l'acqua fino ai villaggi. Serve solo un ultimo sprint da parte dei Comuni. Basterebbe rivedere i bilanci di poco: se anche solo la metà dei Comuni del nostro territorio mettesse a disposizione 500 euro a testa, l'obiettivo dei 10.000-15.0000 euro che ancora mancano sarebbe sicuramente raggiunto". E si potrebbe davvero dare un aiuto concreto a chi vive sulla propria pelle il volto più drammatico e duro dell'Africa. Offrendo il dono dell'acqua, certo, ma in fondo molto di più. 

 


"Viaggi nel tempo" al Castello di Bardi


Una meta ideale per passeggiate che si possono trasformare in un autentico viaggio nel tempo. È quanto offre il Castello di Bardi, magnifica fortezza dell'XI secolo che si staglia su una roccia di diaspro rosso a dominare la vallata del Ceno. Una fortezza che, attraverso i secoli, ha conservato intatti camminamenti e torri, piazze d'armi e sale di tortura, saloni affrescati recentemente restaurati e persino un fantasma che può movimentare qualche serata. Una cornice che si presta a meraviglia a ospitare mostre e manifestazioni, come tenzoni medievali e banchetti in costume, dove divertirsi tra giullari di corte e speziali, dame e cavalieri in uno scenario da film di cappa e spada per rivivere i sogni di epoche
lontane, ma che non cessano di affascinare uomini e donne del Duemila. La Fortezza di Bardi è aperta il giovedì dalle 14 alle 18 e sabato e domenica dalle 10 alle 18. Il costo del biglietto d'ingresso è di euro 4,50.
Per informazioni: Roberta Boccacci (Cooperativa "Diaspro Rosso") - Fortezza di Bardi (Pr) 0525.71626

 



 

 La strada dell'integrazione passa da Sala Baganza
Attivata la prima borsa lavoro per extracomunitari che richiedono asilo politico, iniziativa fortemente voluta dall'assessore ai Servizi sociali e all'Immigrazione Assunta Bolognini

Chi fugge da un paese insanguinato dalla guerra civile o sottoposto a una feroce dittatura non cerca solo un posto dove essere finalmente lontano dalla paura e dalla violenza. Cerca un posto dove sentirsi a casa, dove poter contare sulla dignità di un lavoro con la certezza di essere parte di una comunità. Per questo è importante accogliere chi raggiunge l'Italia chiedendo asilo politico, non limitandosi soltanto a offrire la possibilità di fermarsi, ma pensando a cosa può rendere vera ed effettiva l'integrazione di tanti extracomunitari che più che essere degli ospiti desiderano sentirsi cittadini. 
Va in questa direzione l'iniziativa fortemente voluta da Assunta Bolognini, assessore ai Servizi Sociali e all'Immigrazione del Comune di Sala Baganza, che ha previsto l'istituzione di una borsa lavoro da destinare proprio a un richiedente asilo che vivesse all'ombra della Rocca dei Sanvitale. Il primo a beneficiare di questo genere di iniziativa è un ragazzo congolese che affiancherà gli operatori ecologici del Comune di Sala Baganza.
"A un anno di distanza dalla creazione della struttura istituita appositamente per accogliere i richiedenti asilo politico - spiega Assunta Bolognini - era ora di uscire allo scoperto. E dal momento che, per parlare veramente di inserimento in un territorio, è importante che il nuovo venuto possa incontrare i salesi, abbiamo pensato di prevedere delle borse lavoro che vengono erogate dalla Regione Emilia Romagna attraverso l'Amministrazione provinciale con progetti mirati. Un'opportunità che rappresenta non solo un modo di far sentire utile chi viene accolto, riconoscendogli un ruolo, ma di che gli consente di entrare in contatto con i membri della comunità per conoscersi a vicenda. Per questo, entro la fine di giugno, verrà assegnata una seconda borsa lavoro che offrirà la possibilità di lavorare nei servizi sociali a un altro rifugiato politico".

 


 

Sala Baganza e Parco Boschi Boschi di Carrega:
 100 eventi per il tempo libero


Finalmente insieme! Se di matrimonio si tratta, mai unione fu più riuscita. Il Comune di Sala Baganza, a pochi km da Parma e il Parco Regionale Boschi di Carrega, hanno celebrato l'uscita del loro primo calendario comune, strabordante di 100 felicissimi eventi. Ce n'è per tutto l'anno, sino a dicembre e per tutti i gusti, dalle manifestazioni podistiche e ciclistiche al baseball, con quelle irresistibili soste per la "ricreazione" che da queste parti, nel cuore della Food Valley padana, prendono i connotati di ghiotte esperienze sensoriali. Così accade che, tra un'avventura in mezzo a scoiattoli e caprioli e un'occhiata ai calanchi, ci scappi (cari buongustai questo è per voi) più di un "incontro ravvicinato di terzo tipo" con culatelli, prosciutto, scaglie di Parmigiano Reggiano e bianchi e rossi della Strada dei Vini dei Colli di Parma. Malvasia in testa (occhi puntati, il 1° giugno, sull'imperdibile festa della "Coseta d'Or" a Sala, dedicata ai produttori del biondo nettare). "Quando le sinergie funzionano, fanno da volano all'economia di un territorio, dando ragione al vecchio, ma indimenticato principio del massimo rendimento con il minimo sforzo": dice il vicesindaco Lina Zuelli, che è anche assessore comunale al turismo. Le fa eco Carlo Maria Canali, presidente del Parco: "Abbiamo attrattive naturalistiche, artistiche ed enogastronomiche straordinarie, con infrastrutture efficientissime e non ci mancano di certo le idee. Non ci resta che farle conoscere al maggior numero possibile di persone". 
Cominciamo allora dalle proposte più allettanti. A parte la riapertura ufficiale dopo una trentina d'anni della Rocca Sanvitale, con mostra permanente dei magnifici restauri (in maggio-giugno) e la presentazione, sabato 12 aprile, dell'itinerario "Le Arti e le Corti", circuito castellare dedicato al Parmigianino, organizzato dalla Provincia di Parma, Sala Baganza offre quasi 200 eventi. 
Alla "Coseta d'Or" del 1° giugno è associata la bellissima sagra degli antichi mestieri con le "Nozze rinascimentali rustiche alla corte di Sala" (come si fa a perdere l'allegrissima cena in piazza?), organizzata dal Comune e dal Centro Studi della Valbaganza. Domenica, 8 giugno, la Festa di Pentecoste verrà degnamente…santificata da una sagra, con mercato in piazza Gramsci, una originalissima mostra di bonsai (specialità da pollice verde!) e tantissimi divertimenti d'ogni sorta. E lo sport? Tanto da dire "basta!" e anche di alto livello. Tre esempi per tutti: il Torneo europeo giovanile di softball, dal 21 al 26 luglio, al Centro sportivo Comunale e quello, sempre di softball, questa volta internazionale, dal 30 luglio al 3 agosto. Per chi volesse l'en plein, dal 7 al 10 agosto, Torneo internazionale di…baseball (un po' meno soft, per i duri e puri). Infine "Ricordanze di sapori", perle storico- gastronomiche dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza (quella di venerdì 12 settembre alla Rocca si chiama "Facciamo festa con la Duchessa").
Il Parco dei Boschi di Carrega risponde, tra i moltissimi altri del carnet, con tre programmi da sogno "verde". Il "Parco in Carrozza", un modo antico e nello stesso tempo nuovo (oltre che ecosostenibile) di visitare il territorio. Tutte le domeniche pomeriggio, da marzo a maggio (orari: 15.00-18.30) e da giugno a luglio (orari: 16.30-20.00) e anche di notte (dalle ore 21.00)! Per tacer dei percorsi a cavallo con guida. Le "Visite al giardino del Casino dei Boschi": lungo il romantico Viale degli Inglesi fino alla residenza ducale di Maria Amalia di Borbone e alla ghiacciaia, per rivivere straordinarie atmosfere storiche (da marzo a novembre, orario apertura: 14.30 -18.30). Infine il servizio guide, gli angeli custodi dei visitatori, a disposizione ogni domenica, dalle 15.00 alle 18.30 (gli adulti pagano 4 euro, i bambini solo 2 euro), davanti al Cancello degli Inglesi, per accompagnarci alla scoperta del Parco. E un po' anche a quella di noi stessi.
Per informazioni: Iat (Informazioni Accoglienza Turistica): c/o Rocca Sanvitale, p.za Gramsci, Sala Baganza. 
Tel. 0521.864382 (chiamando si può ricevere gratuitamente il programma degli eventi)
Parco Regionale Boschi di Carrega: Centro Parco Cassinetto, Via Olma 2 Tel. 0521.836026 



Albareto: un Eden a Indicazione Geografica Protetta

E' la patria del fungo porcino IGP, che ogni anno si celebra con una grande Fiera, 
ma è soprattutto un angolo di paradiso parmense, sull'Appennino, dove ritrovare anima e salute.

Piccolo Eden in terra parmense, nella valle del Gotra, Albareto non è solo la patria appenninica del fungo porcino IGP (insieme con la vicina Borgo Val di Taro e Pontremoli), miceto reale cui è dedicata una ormai mitica Fiera, la più importante del settore. Albareto è soprattutto meta di chi al turismo ecologicamente corretto desidera abbinare valori aggiunti come l'enogastronomia che qui ha uno dei suoi capisaldi, la storia, con i suoi
grandi eventi, la cultura, la tipicità. Un paradiso naturale a pochi passi dalle grandi città, ma lontano anni luce dal cemento e dall'inquinamento. Albareto, con le sue montagne e i suoi boschi (il nome stesso viene da "albero"), con la sua fauna selvatica e con i doni della foresta, con la possibilità per tutti di fare sport e vita sana, con i suoi borghi d'altura e i suoi prati, con le sue sagre e la sua cucina, con la sua gente gentile e socievole e la sua tradizione millenaria, resta nel 2003, un'oasi di pace.
Per informazioni: Comune di Albareto, tel. 0525.929449 - 0525999231.

 


 

 Tra gli affreschi della Rocca di Sala Baganza, restituita al pubblico dopo una chiusura di trent'anni, tornano a splendere due tesori inediti.


Un intervento di restauro lungo e articolato per restituire al suo antico splendore la Rocca di Sala Baganza. E non solo, poiché, nel corso dei lavori, grazie all'opera di ripulitura degli affreschi e decori che impreziosiscono il complesso, il team di restauratori coordinati da Anna Morestori ha riportato alla luce due tesori imprevisti: i variopinti decori del loggiato bianco e le grottesche.
L'opera di recupero del complesso, lunga e articolata, è culminata, dopo una chiusura di trent'anni, nella riapertura al pubblico della Rocca, fortemente voluta dal Comune di Sala Baganza, in particolare grazie all'interessamento del vicesindaco Lina Zuelli. 
Si trattava di intervenire su una struttura gravemente lesionata dai terremoti del 1971 e del 1983 e di riportare allo splendore gli interni dalle volte affrescate e finemente decorate.
Di questo aspetto si è occupato l'opera di restauro coordinata da Anna Morestori, che ha lavorato a più riprese sul recupero pittorico dei diversi ambienti avvalendosi della collaborazione di Maura Tiberti, nella prima fase, e di Simonetta Silvano, Barbara Bussoni, Paola Spada, Massimo Borelli, Ilia De Marchi, Barbara Carella e Simona Martignoni nel prosieguo dei lavori, sotto la direzione dell'arch. Sandro Breschi e del sovrintendente ai Beni Architettonici, arch. Luciano Serchia.
"L'intervento di restauro - spiega Anna Morestori - ha richiesto una macroscopica opera di consolidamento. Il complesso appariva in gravi condizioni di degrado, con infiltrazioni d'acqua piovana , lesioni e dissesti nella muratura".
Tre sono state le tappe dell'operazione. I primi lavori risalgono al 2000, sei mesi durante i quali si è proceduto alla fase di scopertura degli affreschi del loggiato e delle grottesche. Ad essa è seguito un intervento di consolidamento (in convenzione con il Comune e diretto dall'arch. Pier Carlo Bontempi) della Cappella Palatina e della Sala d'Ercole, impreziosita dalle decorazioni di Orazio Samacchini. Poi, grazie ai finanziamenti messi a disposizione della Regione che ha inserito la Rocca di Sala Baganza nell'itinerario del Parmigianino "Le Arti e le Corti", organizzato dalla Provincia di Parma, ci si è potuti dedicare al restauro degli affreschi cinquecenteschi della parte pubblica che ha restituito luce e colori al Camerino del Baglione, il "gioiellino" della rocca dalle volte e dalle pareti interamente affrescate.
Oltre al recupero di questi tesori è stato importante ripristinare le decorazioni del '700, alle pareti, sulle quali ci si è limitati a una integrazione minima, per lasciarle volutamente sottotono. Il loggiato bianco è stato riaperto e liberato dagli strati di muratura e calce che nascondevano decori a motivo vegetale di notevole leggerezza e grazia, farfalle variopinte e uccelli. Di notevole interesse, poi, sono apparse le grottesche, dello stesso tipo di quelle che si trovano nelle stanze accanto a quella affrescata dal Parmigianino nel 1524 a Fontanellato, la Saletta di Diana e Atteone.
"Questa scoperte sono particolarmente importanti - aggiunge Anna Morestori - perché ci consentono di mettere in relazione la Rocca di Fontanellato con quella di Sala Baganza: i motivi delle decorazioni, infatti, a contenuto esoterico e dalla simbologia ermetica, rendono lecito ipotizzare un collegamento tra le due strutture che potrà costituire un interessante oggetto di studi futuri. Tanto più che i committenti dei lavori, Galeazzo Sanvitale a Fontanellato e Girolamo Sanvitale a Sala, erano cugini e si interessavano anch'essi di alchimia come era in uso in molte corti dell'epoca".
Un altro intrigante motivo d'interesse riguarda la Cappella Palatina, due salette originariamente separate da un muro che presentavano due tipi di decorazioni diverse: la Saletta della Fama, progettata dal Bedoli e impreziosita da affreschi attribuiti a Ercole Procaccini e il Gabinetto dei Cesari, che celebrava i fasti della Roma imperiale.
"Le due salette - ricorda la responsabile del restauro - furono unificate da Antonio Farnese nel '700, che demolì il muro divisorio per ricavarne un Oratorio. In questa parte si è scelto di optare per un tipo di intervento che mantenesse le ridipinture sugli affreschi (che cadevano a pezzi, lesionati da gravi crepe) del 1750, commissionate dal Farnese, che modificarono un ciclo pittorico di chiara ispirazione mitologica in una sala ricca di riferimenti cristiani. Così gli imperatori furono trasformati in santi e sante (ed è curioso vedere Cesare Augusto con veli e forme femminee), la Fama, che dava il nome alla saletta, in un angelo e i putti in angioletti recanti i simboli della Passione". 
All'interno della Rocca, è possibile ripercorrere le fasi salienti dell'opera di restauro visitando la mostra "La rocca di Sala. Una storia ritrovata" e seguire, in particolare, gli interventi di recupero sulla parte pittorica attraverso un video documentario realizzato da Anna Morestori.
Per informazioni 
Rocca di Sala - Comune di Sala Baganza Tel. 0521.834382 Fax 0521.834812





  Il comparto produttivo di Sala Baganza: un modello da imitare


Il tessuto industriale del territorio, che fa capo soprattutto alla ricchezza delle risorse enogastronomiche, riesce a mantenersi in perfetto equilibrio con l'ambiente in un esempio privilegiato di sviluppo sostenibile

Un paese residenziale in perfetto equilibrio economico. La quadratura del cerchio produttivo ottenuta inseguendo uno sviluppo sostenibile. Sala Baganza è una realtà industriale appartata ma straordinariamente esigente, tanto da rappresentare un vero e proprio modello di riferimento. 
Eppure nell'ottica dell'attenzione all'ecologia e al territorio i settori produttivi sono rappresentati praticamente tutti, naturalmente con qualche priorità. 
Fedeli agli umori di un'area enogastronomicamente così privilegiata, sono infatti le industrie legate al comparto alimentare a rappresentare percentualmente la nicchia di maggioranza (i dati si riferiscono alle localizzazioni registrate al 31 dicembre 2002). Per l'esattezza sono 69 su un totale complessivo di 224.
Al secondo posto (sono 33) le industrie meccaniche o di apparati meccanici. Dato anche questo da leggere in evidente legame al precedente, in quanto il settore fornisce almeno in parte i macchinari necessari alla lavorazione alimentare stessa.
A seguire (32) la fabbricazione e lavorazione di prodotti di metallo.
Quindi ecco affacciarsi con forza un altro comparto salese di non poca importanza, come quello legato al legno, con produzione di mobili o altre manifatture (18), seguito a ruota dalla semplice lavorazione del legno (16). E allora è forse il caso di ricordare, se ce ne fosse bisogno, che proprio con figure come quella di Franco Arquati prese il via un vero e proprio salto di scala nella realtà economica salese.
Ancora, con un buon rilievo (13) ecco le industrie tessili, con le conseguenti attività di confezionamento articoli di vestiario (7) e le accessorie di preparazione e fabbricazione di articoli da viaggio (ancora 7). Anche questa una rappresentanza quindi importante di un settore decisamente non secondario nel tessuto provinciale. 
Un cenno di new economy nella presenza di (6) fabbriche di macchine e apprecchiature elettroniche, col contorno di macchine per uffici ed elaboratori (1); un altro cenno specializzatissimo nella realizzazione di apparecchiature medicali, di precisione e strumenti ottici (4), e poi via in una rappresentanza a pioggia che copre quasi tutte le nicchie di mercato. 
E allora 3 sono le aziende legate all'editoria, alla stampa e alla riproduzione su supporti registrati. Altrettante quelle che producono articoli in gomma e materie plastiche, che lavorano minerali non metalliferi, 4 che producono veicoli di trasporto, 2 prodotti chimici e 2 che lavorano metalli e loro leghe. E infine una che si occupa del recupero e della preparazione per il riciclaggio.
E sono tutte attività compatibili<e<rispettose dell'ambiente. A Sala Baganza ha sede una stazione ecologica che è una realtà unica a livello provinciale. Ciliegina sulla torta di un modello di sviluppo come detto davvero da imitare.




  Con la "Card del Ducato" alla conquista dei Castelli di Parma e Piacenza 

Al tempo in cui i castelli del Ducato di Parma e Piacenza ospitavano i loro feudatari, spesso l'unico modo per accedervi era cingerli d'assedio. Nel 2003 basta un innocente rettangolino di carta, una semplice tessera perché i portoni delle fortezze, magnificamente restaurate e perfettamente agibili in tutti i loro ambienti, si spalanchino rivelando ai moderni visitatori le meraviglie in essi contenute. 
Un'iniziativa dell'Associazione che i Castelli del Ducato li fa vivere tutto l'anno, animandoli con visite guidate, kermesse in costume e …cucina d'epoca (che altro se non le mitiche e seguitissime "Ricordanze di Sapori"?) e con mille altre iniziative che incrociano spesso la Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli, del culatello, del Fungo porcino, ecc. di queste due province privilegiate dalla natura e dall'opera degli uomini. Con la "Card", messa a punto in stretta collaborazione con la Banca di Piacenza, diventa assai vantaggioso visitare i Castelli del Ducato: valida un anno a partire dalla data di emissione, la tessera dà diritto allo sconto (non cumulabile, però, con altre iniziative o riduzioni) di 1,00 euro sul costo del biglietto d'ingresso o, in alternativa, ad altro tipo di agevolazione. La "Card", in vendita presso le biglietterie dei Castelli e agli sportelli della Banca di Piacenza, costa 2,00 euro ed è accompagnata da un simpatico omaggio: siamo nell'anno delle celebrazioni del Parmigianino, al secolo Francesco Mazzola, e proprio buona parte dei Castelli e delle Rocche del Parmense è coinvolta nel circuito "Le Arti e le Corti" e in altre iniziative collaterali. Ecco allora, appositamente realizzato per gli acquirenti della "Card" l'originale magnete con l'immagine e il logo dell'itinerario "Parmigianino 2003". Simpatico, no? Impariamo allora a usare la "Card" (imitando i tantissimi che ne hanno già acquistata una) e la nostra visita ai castelli del Ducato di Parma e Piacenza, soprattutto se accompagnati dalla famiglia, diventerà un piacevole e utile prolungamento del nostro affascinante tour tra eleganti Manieri, Rocche e Fortezze. Attualmente tra le più belle e meglio tenute d'Europa. 

Informazioni:
Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza - Club di Prodotto
Tel. 0521.829055 - fax 0521.824042

Parma Turismi
Tel. 0521.228152 - fax 0521.223161

Piacenza Turismi
Tel. 0523.305254 - fax 0523.309298



 

Lungo il Viale degli Inglesi, per incontrare Lady Natura 
nei giardini di Carrega


Il Viale degli Inglesi è l'accesso principale al giardino monumentale della Villa del Casino dei Boschi di Carrega, il più adatto a rivivere l'atmosfera storica dei luoghi. Le visite al giardino sono uno dei fiori all'occhiello della politica turistica di cui il Parco Regionale dei Boschi di Carrega (PR) e il Comune di Sala Baganza, con la collaborazione di altri soggetti territoriali, hanno intessuto il loro programma di 100 eventi del 2003, realizzando per la prima volta sinergie che porteranno lontano: tra natura, sport e cultura un anno intero, pieno di occasioni uniche per conoscere e amare un territorio alle porte di Parma, ricco di risorse apprezzate dai turisti italiani e stranieri. Sino a novembre si va, assistiti da una guida esperta, alla scoperta delle rarità esotiche del giardino, ma anche del Casino, della Villa e della ghiacciaia fatta costruire nel '700 da Maria Amalia di Borbone. Con tante altre magnifiche sorprese!
Per informazioni: 
Parco Regionale Boschi di Carrega, Centro Parco Casinetto, Via Olma 2, 43038 Sala Baganza (PR), tel. 0521.836026

 


 Non solo sport al Centro Sportivo di Sala Baganza


Tornei internazionali ma anche feste danzanti caratterizzano il parco pubblico, uno spazio per lo svago perfetto per tutte le età.

La mattina è preferito dalle mamme che portano i piccolissimi a giocare nel verde. Nel pomeriggio è territorio prevalentemente sportivo: qualcuno si allena "sul serio" e qualcun altro…solo per sport. La sera, poi, si illumina di occasioni, per l'essere spazio privilegiato di feste pubbliche e private, e dunque un appuntamento con la musica, l'allegria e la gastronomia. 
Insomma chiamarlo Centro Sportivo solamente non basta. Si tratta di un vero e proprio parco pubblico. Grande come un Campus, attrezzato per rispondere alle esigenze di Tornei Internazionali come alla più semplice voglia di gioco di salesi adulti, ragazzi o anche bambini, quest'area privilegiata del territorio di Sala Baganza si è tra l'altro arricchita proprio di recente, di nuovi ulteriori impulsi. 
Tre campi da calcio, uno da baseball e uno da softball, campi da tennis coperti e scoperti e poi le piscine (delle quali anche una coperta), necessitavano infatti di una ritoccatina complessiva se non altro per l'intensa fruizione alla quale sono sottoposti. Ma poi, dopo aver affidato il progetto all'architetto Vincenzo Vernizzi, si è proceduto anche alla realizzazione di un nuovo spazio per l'accoglienza, di nuovi spogliatoi e nuove tribune, per un'esigenza ormai necessaria al livello degli incontri sportivi che qui si svolgono. 
Fermi restando gli incontri di calcio, il Centro Sportivo di Sala Baganza ospita annualmente il Torneo Internazionale di baseball e quello di softball. Un appuntamento di grande richiamo, quindi, per gli appassionati della disciplina oltre che per le squadre chiamate alla disfida. 
Per tifosi e non, poi, resta il piacere di uno spazio assolutamente fruibile anche per il solo divertimento. Tantissime le occasioni estive per serate all'insegna della ghiotta gastronomia di queste parti oltre che della musica e del ballo. Ma tante anche nel corso dell'anno, quando i salesi scelgono anche privatamente di festeggiare qualsivoglia appuntamento. 
Insomma al Centro Sportivo di Sala, a volte, è gradito l'abito a sera.
Per informazioni: Iat (Informazioni Accoglienza Turistica), tel. 0521.834382.

 

 

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