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Mario Tommasini (1928-2006) nacque nel luglio 1928 nei borghi di Parma.
Un “santo” laico e ribelle capace di rovesciare un abito mentale, un mondo ai margini, una città intera. Tommasini operò per gli “ultimi”: malati di mente, orfani, disabili, carcerati, anziani.
Assessore provinciale con delega all’ospedale psichiatrico scoprì l’orrore del vecchio manicomio e intuì quella natura di “istituzione totale” che andava infranta. A Parma svuotò il brefotrofio. Le sue realizzazioni per immettere disabili fisici e psichici nel lavoro furono adottate dalla Comunità Europea. Intervenne con la stessa operosità solidale sulle carceri. Da anni lavorava a un progetto per “liberare gli anziani dagli ospizi”.
Anche in politica ruppe molti schemi, per essere sempre stato dalla parte degli ultimi, che furono il suo partito e che, da eretico per amore, gli costarono scomuniche.
L’autore Bruno Rossi
E’ stato inviato speciale del Corriere della Sera e direttore della Gazzetta di Parma. Insegna Giornalismo a Parma.
Ha pubblicato numerosi libri.
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