La
liturgia medievale risorge, in tutta la sua solennità e con forte
misticismo, all’interno della mostra “Vivere
il Medioevo. Parma al tempo della Cattedrale”,
allestita nel Palazzo della Pilotta (Voltoni del Guazzatoio) della città
ducale dall’8 ottobre 2006 al 14 gennaio 2007 con il sostegno della
Fondazione Cariparma.
Nel
1417 il vescovo della città Bernardo da Carpi, temendo che le arcaiche
consuetudini liturgiche della cattedrale andassero perdute, stabilì che
tutte le antiche pergamene fossero raccolte e trascritte in un unico
nuovo codice: l’Ordinarium
Ecclesiae Parmensis.
Da questo volume sono state tratte le informazioni che permettono al
visitatore, grazie alla potenza delle ricostruzioni virtuali di CINECA
(Bologna) e delle scene multimediali create da STUDIO AZZURRO (Milano),
di rivivere alcuni riti e momenti celebrativi capaci di suggerire varietà,
maestosità e bellezza delle cerimonie religiose medioevali.
All’interno
dell’esposizione, organizzata dal Comune
di Parma
in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico,
Artistico ed Etnoantropologico di Parma e Piacenza, le video
installazioni regalano allo spettatore la possibilità di entrare
all’interno della cattedrale e partecipare a quattro coinvolgenti
celebrazioni liturgiche. Si parte dalla Rapraesentatio
Virginis Mariae,
durante la solenne messa del mattino del 25 di marzo, in cui era
riproposta la salutatio
angelica: l’Angelo planava, con un gioco di funi e carrucole, davanti
alla Vergine e le annunziava la futura nascita del Salvatore. La
seconda, la più spettacolare, ricostruisce il giorno di Pentecoste in
cui era evocata la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli:
dall’alto del tiburio veniva fatta planare sul popolo, raccolto nella
navata centrale, una finta colomba tra lingue di fuoco con stoppie
incendiate. Mentre i fedeli guardavano a bocca aperta lo spettacolo,
scendevano petali di rosa e fronde verdeggianti. La terza celebrazione
ripercorre la processione dei penitenti che nel mattino del Giovedì
Santo si riconciliavano, dopo un periodo di penitenza pubblica, ed
entravano in cattedrale per ricevere dal vescovo l’assoluzione.
L’ultima ricostruisce il Mattutino di Pasqua: la scoperta del sepolcro
vuoto avviene all’alba tra dialoghi cantati ed è messa in scena come
una vera e propria drammatizzazione teatrale.
Per
informazioni su “Vivere il Medioevo. Parma al tempo della
Cattedrale”: IAT
(Informazioni Accoglienza Turistica), tel. 0521.218589
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