ADE SpA – CIMITERI DI PARMA
– Luoghi della Memoria
ANNIVERSARI DI DOMENICA 17 SETTEMBRE
(Selezione di anniversari, ricorrenze, eventi e personaggi legati alla
giornata di Domenica)
Santi del giorno:
Impressione delle Stimmate a San Francesco
d'Assisi (1), Santa Ildegarda di Bingen, San Roberto Bellarmino dottore
della Chiesa (2), San Reginaldo eremita, Sant'Arianna martire, San
Francesco Maria da Camporosso, San Lamberto di Maastricht, vescovo e
martire, San Pietro di Arbues (Pedro Arbuès) martire, San Satiro.
Eventi:
1630: Viene fondata la città di Boston
(Massachusetts). 1787: Viene completata la Costituzione degli Stati
Uniti. 1974: Ingresso all'ONU del Bangladesh. 1978: Accordi di pace di
Camp David tra Israele ed Egitto. 1983: Vanessa Williams diventa la
prima Miss America afro-americana. 1991: Corea del Nord e Corea del Sud
entrano nelle Nazioni Unite.
Morti:
1179: Santa Ildegarda di Bingen (n. 1098) 1225:
Guglielmo VI del Monferrato 1621: Roberto Bellarmino, cardinale e Santo
1938: Bruno Jasienski, poeta polacco (n. 1901) 1963: Eduard Spranger,
filosofo tedesco 1972: Akim Tamiroff, attore
Nati:
1630: Ranuccio II Farnese (3), duca di Parma (†
1694) 1795: Saverio Mercadante, compositore italiano († 1870) 1900:
John Willard Marriott, albergatore († 1985) 1918: Vincenzo Torriani,
impresario sportivo († 1996) 1922: Agostinho Neto, politico angolano (†
1979) 1929: Sir Stirling Moss (4), pilota di Formula Uno 1931: Anne
Bancroft, attrice
(1) Impressione delle Stimmate (di San
Francesco d'Assisi)
Il Martirologio Romano al 17 settembre rievoca:
“Sul monte della Verna, in Toscana, la commemorazione dell'Impressione
delle sacre Stimmate, che, per meravigliosa grazia di Dio, furono
impresse nelle mani, nei piedi e nel costato di san Francesco, Fondatore
dell'Ordine dei Minori”. Poche e sintetiche parole per descrivere un
evento straordinario, e mai sino ad allora verificatosi, che si compì
sul monte della Verna, mentre un’estate della prima metà del ‘200
volgeva al termine, e che schiere innumerevoli di santi, uomini e donne
di Dio, ripeterono nella loro vita, a volte anche in maniera assai
curiosa. Emblematico fu il caso delle stigmate di S. Elisabetta d’Ungheria
(un’altra santa “francescana”), da cui pare nascessero fiori,
forse dei gigli, che venivano tagliati e posti sull’altare. Correva l’anno
1224. S. Francesco d’Assisi, due anni prima di morire, voleva
trascorrere nel silenzio e nella solitudine quaranta giorni di digiuno
in onore dell'arcangelo S. Michele. Era, del resto, abitudine del Santo
d’Assisi ritirarsi, come Gesù, in luoghi solitari e romitori per
attendere alla meditazione ed all’unione intima con il Signore nella
preghiera. La Verna era uno di questi e certamente era quello che il
Santo prediligeva. Già all’epoca di Francesco era un monte selvaggio
– un “crudo sasso” come direbbe Dante Alighieri – che s’innalza
verso il cielo nella valle del Casentino. La sommità del monte è
tagliata per buona parte da una roccia a strapiombo, tanto da farla
assomigliare ad una fortezza inaccessibile. La leggenda vuole che la
fenditura profonda visibile, con enormi blocchi sospesi, si sia generata
a seguito del terremoto che succedette alla morte di Gesù sul Golgota.
In quel luogo Francesco era intento a meditare, per divina ispirazione,
sulla Passione di Gesù quando avvenne l’evento prodigioso. La sua
preghiera non rimase inascoltata. Fu fatto degno, infatti, di ricevere
sul proprio corpo i segni visibili della Passione di Cristo. Il prodigio
avvenne in maniera così mirabile che i pastori e gli abitanti dei
dintorni riferirono ai frati di aver visto per circa un’ora il monte
della Verna incendiato di un vivo fulgore, tanto da temere un incendio o
che si fosse levato il sole prima del solito. Tale episodio fu
magistralmente rievocato da Giotto negli affreschi della Basilica
superiore del Santo in Assisi. La Chiesa riconobbe la straordinarietà
del fenomeno verificatosi nel 1224, inteso quale segno privilegiato
concesso da Cristo al suo umile servo di Assisi, anche da un punto di
vista liturgico, inserendo la ricorrenza nel calendario. Papa Benedetto
XI concesse all’Ordine Francescano ed all’intero Orbe cattolico di
celebrarne annualmente il ricordo il 17 settembre.
(2) San Roberto Bellarmino, Dottore della
Chiesa Montepulciano (Siena) 1542 - Roma, 17 settembre 1621
Nato in una ricca e numerosa famiglia, Roberto
Bellarmino nel 1560 entra nella Compagnia di Gesù. Studia a Padova e a
Lovanio. Gli impegni scolastici non lo distrassero mai dalla preghiera.
Richiamato a Roma, tra i vari incarichi ebbe anche quello di direttore
spirituale, e come tale fu accanto a S. Luigi Gonzaga fino agli ultimi
istanti di vita. Se la sua vasta erudizione e la vigorosa dialettica
posta al servizio della dottrina cattolica gli valsero il titolo di
"martello degli eretici", un'opera semplice nella struttura ma
ricca di sapienza come il suo Catechismo gli ha meritato il titolo di
"maestro" di tante generazioni di fanciulli che in quel
libriccino a forma di dialogo hanno appreso le fondamentali verità
della fede professata col battesimo. Dopo aver colmato un intero
scaffale di opere teologiche, scrisse “L'arte del ben morire”, cioè
il modo di congedarsi dalla vita con serenità e distacco. Viene creato
cardinale e arcivescovo di Capua nel 1599. Morì a Roma il 17 settembre
1621. Nel 1930, ebbe da papa Pio XI la triplice glorificazione di beato,
di santo e di dottore della Chiesa.
(3) Ranuccio II Farnese, Duca di Parma
Ranuccio, nato il 17 settembre 1630, era il
figlio maggiore del duca Odoardo I Farnese e di Margherita de' Medici.
Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1646, governò il ducato con la
reggenza dello zio cardinale Francesco Maria Farnese e della madre per
due anni, fino al compimento del diciottesimo anno. Il giudizio sul suo
governo da parte dei contemporanei fu benevolo, perché il duca fece
molte opere per migliorare la situazione dei suoi sudditi, ma il
contrasto tra la spensierata vita di corte e le casse dell’erario era
veramente notevole. Per mantenere tutti i personaggi che ruotavano alla
corte di Parma, il duca fu costretto a tassare ogni cosa. Per combattere
la disoccupazione operaia, vietò l’esportazione di sete non lavorate;
nel 1648 trasformò l'ufficio comunitativo in Congregazione, per poter
procedere all’ammasso ed alla distribuzione di grano e farina; creò l’ufficio
del Visitatore generale, una sorta di giudice d’appello e fece in modo
che i processi non andassero troppo per le lunghe, prevedendo, al
contempo, pene severissime per ladri, vagabondi e falsari. Tra le altre
cose, riformò l’estimo rurale di Piacenza (1647), provvide alla
riparazione dei danni provocati dall’esondazione del Po del 1654,
istituì gli archivi pubblici a Parma e Piacenza (1678), dispose la
misurazione del territorio del ducato ed incrementò la bonifica (1691).
In ambito culturale, si occupò del
miglioramento dell’università e del Collegio dei nobili, in cui
fondò l’Accademia degli Scelti. Nell’abbazia benedettina formò l’Accademia
degli Elevati. Il duca era anche appassionatissimo di musica e si
circondò di celebri cantanti, ballerini e strumentisti. Nel 1688
inaugurò il nuovo Teatro Ducale. Durante tutto il suo regno acquistò
dipinti e volumi preziosi e trasferì a Parma la maggior parte delle
opere appartenenti alle collezioni di famiglia conservate nelle
residenze romane
(4) Stirling Moss
Gli inglesi lo adoravano per il suo coraggio e
per il suo stile cavalleresco. Per lui la maniera di combattere era
altrettanto, anzi, più importante del risultato. Il suo innato senso di
sportività, forse, gli impedì di vincere un campionato ma non gli
impedì di essere ricordato dagli appassionati di Oltremanica e di tutto
il mondo come il più grande pilota a non aver mai vinto un titolo e di
essere nominato "Sir" dalla regina d'Inghilterra. Questo era
Stirling Moss, nato il 17 settembre 1929, bandiera dell'Inghilterra
delle corse, talmente deciso a far trionfare la Gran Bretagna da voler
pilotare solamente auto inglesi. Solo una parentesi nella sua carriera
con la Mercedes e la Maserati, nel momento in cui suo padre e il suo
manager gli avevano detto che era arrivato il momento di vincere. Con la
casa tedesca Stirling vince nel 1955 il suo primo GP proprio in Gran
Bretagna, davanti al suo compagno di squadra, Juan Manuel Fangio e dello
stesso anno è la sua vittoria più famosa: nella Mille Miglia del 1955
fa registrare una vittoria superba, mettendosi alle spalle anche
l'imbattibile Fangio con il tempo più basso di sempre. Il segreto sta
in un arnese che mette a punto con il suo amico e navigatore, il
giornalista Denis Jenkinson. E' il primo roller map della storia, su cui
Jenkins annota le note del percorso che ha redatto durante la
ricognizione del percorso. I due stabiliscono anche un linguaggio delle
mani che permette a Jenkins di segnalargli i punti chiave del tracciato.
L'anno successivo passa alla Maserati e vince il GP di Monte Carlo e
d'Italia. Il sodalizio con la casa del tridente dura però solo un anno,
infatti dal 1957 passa nuovamente a macchine inglesi, Vanwall, Cooper
poi Lotus.
ADE: NOTIZIE IN BREVE
> Ricordato alla Villetta l’anniversario
della morte di Fernando Santi;
> Domenica prossima 24.09: ricordo dei
Martiri di Cefalonia e Corfù;
> Ancora in corso le esumazioni alla
Villetta e a Vigatto: un addetto di Ade assiste i famigliari durante l’intera
procedura;
> Iniziati i lavori di manutenzione
straordinaria al Cimitero di Ugozzolo;
> E’ ancora aperto il bando per le tombe e
cappelle tornate al Comune: per ogni informazione telefonare ad ADE:
0521-964042 oppure 347/4042178;
> Ai primi di Ottobre il Comune di Parma
presenterà il plastico del nuovo Tempio di Cremazione che sorgerà nel
2007 presso il cimitero di Valera;
> Dal 1° Ottobre sarà disponibile, presso
Ade Servizi Srl – Onoranze Funebri, il nuovo servizio di consulenza e
fornitura di articoli marmorei;
> E’ ancora a disposizione (gratis) dei
Visitatori di tutti i Cimiteri cittadini il numero due della rivista ADE
NEWS: chi desidera averne una copia può richiederla ai portieri agli
ingressi del Cimitero. E’ disponibile anche il mese di Settembre del
Calendario parmigiano.
17 Settembre (Thanks to: Avvenire, Francesco
Patruno, Piero Bargellini, Santi e Beati, Wikipedia)
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