Il
ritorno dell’emigrato
Al
Teatro di Ragazzola, Mario Perrotta ci riporta a quando gli italiani
erano gli …. extracomunitari della Svizzera – Il viaggio di ritorno
Zurigo-Lecce è quasi come l’atterraggio sulla luna
Sabato 18 novembre, alle ore 21.15 nel Teatro di Ragazzola c’è “La
turnàta - Italiani cìncali parte seconda” di e con Mario
Perrotta. Una famiglia torna definitivamente a casa dalla Svizzera. Ma
non si tratta di emigrati che “hanno fatto fortuna”.
Perrotta colloca la vicenda nel 1969 e quindi può paragonare il viaggio
da Zurigo a Lecce (1.400 km) allo sbarco sulla Luna avvenuto lo stesso
anno.
Dopo il consenso ottenuto con la prima parte del progetto “Italiani cìncali”,
dedicata ai minatori del Belgio (150 repliche in Italia e all’estero
in poco più di un anno - candidatura in finale al Premio Ubu come nuovo
testo italiano), debutta il secondo capitolo incentrato sull'emigrazione
in Svizzera, fenomeno che giunse al suo massimo incremento durante gli
anni ’60.
Sulla sua sedia Perrotta evoca le atmosfere che hanno fatto scappare la
famiglia. Si affida a Nino, un bambino di 9 anni che non sa nulla
dell’Italia, come non ricorda niente del mondo esterno.
Nello spettacolo creato assieme a Nicola Bonazzi per la Compagnia del
Teatro dell’Argine si denunciano quelle che si possono tranquillamente
definire persecuzioni degli svizzeri contro i lavoratori italiani negli
anni ’50 e ’60. Certi contratti-capestro impedivano perfino la
convivenza dei coniugi e la permanenza nella Confederazione dei figli
nati lì. Nino, è la “vittima” di una tale situazione: nove anni
trascorsi murato in casa, per essere colpevolmente nato in Svizzera,
chiuso magari in un armadio, come al passaggio della frontiera viene
chiuso nel baule. Accanto a lui, sull’Alfa di questo attraversamento
di mondi, ci sono il padre alla guida, la madre a sua volta
ex-clandestina, un amico operaio sindacalista e, con un cappello calato
sul viso, il nonno morto.
Una performance che ci aiuta ad essere più tolleranti per non diventare
come quegli “svizzeri” quando si sentivano invasi da 700mila
lavoratori italiani che li sostituivano nei lavori pesanti e di basso
livello.
Ingresso
8,00 euro - ridotti 4,00 euro
Informazioni e prenotazioni 339 5612798
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