ANNIVERSARI DI DOMENICA 24 SETTEMBRE
(Anniversari, ricorrenze, eventi e personaggi legati alla giornata)
Santi del giorno: Madonna della Mercede (Virgen
de las Mercedes), San Coprio, San Pacifico, San Gerardo Sagredo, San
Terenzio, Sant’Anatalone Vescovo, San Giustino, Santa Greca, Santo
Stefano primo, Beato A.M. Slomsek, Beata Joanna Matylda (1), Beato
Dalmazio Moner, Serva di Dio Caterina Podestà, Servo di Dio Silvio
Dissegna Adolescente (2), Servo di Dio Adolfo Barberis, Venerabile
Angelo Ramazzotti.
Eventi: 1493: Seconda spedizione di Cristoforo
Colombo nel Nuovo Mondo. 1664: I Paesi Bassi cedono Nuova Amsterdam
all'Inghilterra. 1852: Mostrato in pubblico il primo dirigibile. 1948:
Viene fondata la Honda Motor Company. 1961: Organizzata la prima marcia
Perugia-Assisi. 1973: La Guinea-Bissau dichiara l'indipendenza dal
Portogallo.
Morti: 768: Pipino il Breve, re dei Franchi (3)
1143: Papa Innocenzo II 1180: Manuele Comneno, imperatore bizantino
1541: Paracelso, alchimista 1572: Túpac Amaru, ultimo imperatore Inca
1799: Gabriele Manthoné, generale e patriota italiano 1920: Peter Carl
Fabergé, gioiellere russo 1945: Martiri di Cefalonia e Corfù (4) 2004:
Françoise Sagan, scrittrice francese
(1) Beata Colomba Gabriel (Joanna Matylda)
Joanna Matylda Gabriel nacque a Stanislawow
(Polonia) il 3 maggio 1858 in una famiglia agiata e di nobile casato.
Ebbe per questo una solida formazione culturale, prima nella stessa
famiglia, poi nelle scuole della città natale e in quella di Leopoli.
Divenuta maestra insegnò e decise di intraprendere la sua aspirazione
di vita religiosa, entrando fra le suore benedettine di Leopoli; il 20
agosto 1882 pronunciò la professione solenne, assumendo il nome di
Colomba e divenendo in seguito anche badessa. Ma la Provvidenza aveva
disposto diversamente. Colomba si recò a Roma dedicandosi alla cura dei
fanciulli della parrocchia di Testaccio e Prati. Continuò nell’opera
verso i bisognosi, organizzando una ‘casa-famiglia’ allo scopo di
proteggere le giovani operaie povere. Raccolse intorno a sé giovani
donne desiderose di collaborare all’opera in corso, riunite in vita
religiosa. Nacque così l’Istituto detto delle ‘Benedettine di
Carità’ con lo scopo di dedicarsi alle giovani abbandonate per
estendersi poi alle giovani in genere e alle opere parrocchiali. Suor
Colomba fu coadiuvata da Placida Oldoini (che le successe. dopo la morte
avvenuta il 24 settembre 1926 nel sobborgo romano di Centocelle) nell’allargare
la Fondazione che nel 1970 annoverava in Italia già 118 case. La causa
di beatificazione ha raggiunto il suo traguardo con la cerimonia
celebrata dal suo connazionale Papa Giovanni Paolo II il 16 maggio 1993.
(2) Servo di Dio Silvio Dissegna, adolescente
Spesso la sofferenza si ferma in corpi
giovanissimi, appena aperti alla vita e in alcuni casi essa diventa
valore salvifico da irradiare agli altri, specie i più vicini, che
assistono impotenti e angosciati al progredire del male. È il caso di
Silvio Dissegna che come Aldo Blundo di Napoli, del beato Nunzio
Sulpizio abruzzese e altri, trasforma la sua sofferenza in un offerta a
Dio, con le parole e la semplicità di un ragazzo.
Egli nasce a Moncalieri (TO) il 1° luglio
1967, trascorre la sua fanciullezza in una innocenza tipica dell’età,
tutto teso a rendersi utile ai suoi genitori ed agli amici con cui
gioca. Fra lui e Gesù, che ha imparato a pregare, sorge un intesa
profonda, che si irrobustisce quando riceve la Prima Comunione insieme
al fratello, il 7 settembre 1975. Molto intelligente, a scuola si
distingue per l’impegno che mette in tutte le cose, i suoi quaderni
sono pieni delle descrizioni della natura, dei giochi, della vita
familiare e dei propositi per l’avvenire: “Da grande farò il
maestro per insegnare agli altri”. Nella primavera del 1978 comincia a
lamentarsi di un dolore continuo alla gamba sinistra: si scopre che è
un cancro alle ossa. Pur non avendo ancora 11 anni lui capisce quello
che gli capita, non si dispera e si affida alla volontà di Dio e alla
materna protezione della Madonna. Il 21 maggio 1978, già in
carrozzella, riceve la cresima, le condizioni si aggravano e i dolori
sono fortissimi, chiede di ricevere ogni giorno Gesù Eucaristico; dal
giugno 1978 al gennaio 1979 inizia per lui una Via Crucis con sette
ricoveri a Parigi in cerca di cure e guarigione; offre ogni giorno le
sue sofferenze per uno scopo: “Oggi le offro per il Papa e la Chiesa”;
“Oggi le offro per la conversione dei peccatori”. Accoglie tutti con
un sorriso, consola i genitori ed il fratello, dà coraggio ai medici
che si sentono impotenti; si sente la presenza di Dio in quella creatura
e questo avvertono quanti gli si avvicinano. Nella primavera la malattia
avanza senza pietà e Silvio perde anche la vista, non si lamenta mai,
ma chiede insistentemente la Santa Comunione. Riceve l’unzione degli
infermi il 24 settembre 1979 e dopo un poco la sua bella anima vola
verso Gesù tanto amato. L’8 febbraio 1995 è stata aperta dall’arcivescovo
di Torino, la causa per la sua beatificazione.
(3) Pipino III (“Pipino il Breve”) (Jupille
714 - Saint Denis 24 settembre 768)
Re dei Franchi (751 - 768), figlio di Carlo
Martello e padre di Carlomagno. Carlo Martello, grazie al consolidamento
del prestigio dei Pipinidi e al crollo definitivo della reputazione dei
re Merovingi, spartì il regno fra i suoi figli: assegnò Austrasia,
Svevia e Turingia al primogenito Carlomanno, Neustria, Borgogna e
Provenza all'altro figlio Pipino il Breve, lasciando Aquitania e Baviera
sotto l'autorità congiunta dei due fratelli. Nel 754 Pipino
riconquistò le terre bizantine dell'Esarcato di Ravenna e della
Pentapoli, territori che erano finite sotto la mano del re longobardo
Astolfo: si tratta di un'area che va dalle città di Forlì e Ravenna
fino ad Ancona. Si impadronì delle terre, ma ne fece dono al Papa
anziché restituirle ai Bizantini, che protestarono invano contro questo
atto di forza. Più ancora che la donazione di Sutri, questo è il vero
inizio di uno Stato della Chiesa. L'Impero bizantino non ebbe la forza
di opporsi all'accordo tra i Pipinidi e il Papa, e conferì anzi a
Pipino lo stesso titolo che spettava agli esarchi imperiali, quello di
patrizio dei Romani. Da allora, l'esistenza, nel centro dell'Italia, di
un solido e ben difeso territorio della Chiesa (il Patrimonio di San
Pietro) rese impossibile ogni successivo progetto di unificazione della
penisola. Pipino il Breve si dedicò al conio delle monete, decidendo
personalmente l'apertura e chiusura della zecca, il peso, il titolo ed
il soggetto rappresentato. Il conio europeo cominciò con Pipino il
Breve, che rimise in piedi il sistema usato dagli antichi Greci e dai
Romani e che era stato tenuto in vita dall'Impero Romano d'Oriente (1
libbra = 20 soldi = 240 denari). Pipino aveva due figli: a Carlo, il
maggiore, fu ceduta l'Austrasia, parte della Neustria e la metà
occidentale dell'Aquitania (il nord e l'Occidente della Francia); a
Carlomanno il Midi (Provenza) e l'Oriente della Francia. Pipino morì a
Saint-Denis nel 768
(4) Martiri di Cefalonia e Corfù
L’8 settembre 1943 la Divisione Acqui che,
forte di 525 ufficiali e 11.500 soldati, presidiava le isole di
Cefalonia e Corfù agli ordini del generale Antonio Gandin, si trovò di
fronte alla consueta alternativa: o arrendersi e cedere le armi ai
tedeschi o affrontare la resistenza armata, sapendo di non poter contare
su alcun aiuto esterno. Tra il 9 e l’11 settembre si svolsero
estenuanti trattative tra Gandin e il tenente colonnello tedesco Barge,
che intanto fece affluire sull’isola nuove truppe. L’11 settembre
arrivò l’ultimatum tedesco, con l’intimazione a cedere le armi. All’alba
del 13 settembre batterie italiane aprirono il fuoco su due grossi
pontoni da sbarco carichi di tedeschi. Barge rispose con un ulteriore
ultimatum, che conteneva la promessa del rimpatrio degli italiani una
volta arresi. Gandin chiese allora ai suoi uomini di pronunciarsi su tre
alternative: alleanza con i tedeschi, cessione delle armi, resistenza.
Tramite un referendum i soldati scelsero di resistere. Il 15 settembre
cominciò la battaglia che si protrasse sino al 22 settembre, con
drastici interventi degli aerei Stukas che mitragliarono e bombardano le
truppe italiane. I nostri soldati si difesero con coraggio, ma non ci fu
scampo: la città di Argostoli distrutta, 65 ufficiali e 1.250 i soldati
caduti in combattimento. L’Acqui si dovette arrendere, la vendetta
tedesca fu spietata e senza ragionevole giustificazione. Il Comando
superiore tedesco ribadì che "a Cefalonia, a causa del tradimento
della guarnigione, non devono essere fatti prigionieri di nazionalità
italiana, il generale Gandin e i suoi ufficiali responsabili devono
essere immediatamente passati per le armi secondo gli ordini del
Führer". Il 24 settembre Gandin venne fucilato alla schiena; in
una scuola 600 soldati italiani con i loro ufficiali furono falciati dal
tiro delle mitragliatrici; 360 ufficiali furono uccisi a gruppetti nel
cortile della casetta rossa. Alla fine saranno 5.000 i soldati
massacrati, 446 gli ufficiali; 3.000 superstiti, caricati su tre
piroscafi con destinazione i lager tedeschi, scomparirono in mare
affondati dalle mine. In tutto 9.640 caduti, la Divisione Acqui
annientata. Molti dei superstiti dell’eccidio si rifugiarono nelle
asperità dell’isola e continuarono la resistenza fino all’abbandono
tedesco di Cefalonia mantenendosi in contatto con la missione inglese e
fornendo preziose informazioni agli alleati.
Nella ricorrenza del 63° Anniversario del
sacrificio della DIVISIONE ACQUI a CEFALONIA e CORFU’, ADE si associa
alle iniziative dell’Associazione di Parma e delle Istituzioni della
Città per rendere testimonianza di omaggio alla memoria di quei giorni.
La cerimonia avrà luogo: Domenica 24 Settembre alle ore 10,30 presso il
Cimitero della Villetta alla presenza delle Rappresentanze della Città,
con ritrovo fissato per le ore 10,15 presso l’ingresso principale.
Seguirà la deposizione di un omaggio floreale ed un momento di
raccoglimento presso la stele dedicata ai Caduti di Cefalonia e Corfù,
nel Campo perimetrale, Ingresso D del cimitero. La presenza della
Cittadinanza sarà molto gradita.
ADE: NOTIZIE IN BREVE
* Presentati Venerdì scorso i lavori di
manutenzione straordinaria al Cimitero di Ugozzolo;
* Continuano le esumazioni alla Villetta e a
Vigatto: un addetto di Ade assiste i famigliari durante l’intera
procedura;
* Bando per le tombe e cappelle tornate al
Comune: per ogni informazione telefonare ad ADE: 0521-964042 oppure
347/4042178;
* Dal prossimo 1° Ottobre sarà disponibile,
presso Ade Servizi Srl, il nuovo servizio di consulenza e fornitura di
articoli marmorei;
* Ancora a disposizione (gratis) dei Visitatori
di tutti i Cimiteri cittadini il numero due della rivista ADE NEWS: chi
desidera averne una copia può richiederla ai portieri agli ingressi del
Cimitero. E’ disponibile anche il mese di Settembre del Calendario
parmigiano di Ade / Parma-Nostra.
Buona Domenica a Voi e famiglie da: ADE SpA –
CIMITERI DI PARMA - Luoghi della Memoria
24 Settembre (Thanks to: Avvenire, Antonio
Borrelli, Santi e Beati, Wikipedia, Atto Vannucci)
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