Loro
esprimono un’esistenza che cerchiamo di trasportare dall’immaginario
al mondo reale. Ma c’è una strada? Loro solo lo sanno.
Il
divino racchiuso in un microuniverso di rotondità femminili. O la
femminilità intenta nell’illustrazione della propria natura
sovrannaturale. La terra, morbida e malleabile grazie all’intima
fusione con l’acqua, dà prova di una qualità metamorfica tipica
degli dei. O meglio, delle dee. Perché è nell’essenza stessa della
donna, simbolo e verità, che il divino trae la propria capacità di
mutare forma per comunicare con l’umano.
La
donna contenitore, la donna generatrice, la donna della terra – fatta
di terra – causa ed effetto degli eventi, punto di partenza e
traguardo al tempo stesso.
Koykles,
la bambole degli dei,
alla Galleria La Traccia di Torino
dall’1 al 23 dicembre 2007,
riguarda esattamente questo: la realtà della donna. Nelle opere di Tiziana
Castelluccio, il femminino è significato tramite la ricerca
di sé stessa e le proprie modalità di autorappresentazione
nel mondo che la circonda. Più precisamente, queste creazioni intendono
mostrare le donne come dee, non dei, e donne
come esseri umani che rappresentano l’essenza della loro vita.
Le
sculture, in terracotta dipinta, su basi di materiali che vanno dal
legno alla pietra, richiamano un forte contatto con la realtà del
mondo, àncora amatissima e in grado di
stemperare con dolcezza la tensione verso un divino che, a conti fatti,
è già presente e pulsante nello stomaco.
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Da
Parma a Milano, da Milano ad Atene e poi verso l’oriente, Tiziana
Castelluccio è artista in perpetuo movimento fisico e intellettuale.
La
costante ricerca dell’armonia nell’essenza delle cose e
dell’espressione dell’arte in ogni sua manifestazione, l’ha
portata ad esplorare e sperimentare teatro, danza e discipline
orientali.
La
sua vita artistica si è sviluppata in Grecia, dove ha lavorato per 14
anni (dal 1979 al 1993). Ad Atene ha studiato per 4
anni al Bachelor
of Art presso l’American Hellenic Union ed
esibito e lavorato a progetti con le artiste Thetis
Sampana e Maya
Ramundo.
In
Italia, dal 1993, ha studiato presso diversi atelier artistici come
quelli dello scultore steineriano Silvano Angelini,
del pittore Arnaldo Dini, della
scultrice/ceramista raku Carmen Coruzzi.
Ha partecipato a diverse manifestazioni artistiche
a Parma e dintorni.
Personali
in Italia:
“Il
Sole di Carta”,
c/o Antico Refettorio dell’Annunciata, Parma
“People
and Other Animals”,
c/o Sala Maria Luigia, presso Caminetto dei Boschi di Carrega, Sala
Baganza, Parma
“Koykles:
le Bambole degli Dei”,
c/o galleria La Traccia, Torino
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