ADE SpA – CIMITERI DI PARMA – Luoghi
della Memoria
ANNIVERSARI DI OGGI 4 MARZO
Selezione
di anniversari, ricorrenze, eventi e personaggi legati alla giornata
Foglio
settimanale di ADE SpA Parma. Anno IV.N.11 (142). Esce la Domenica
Santi
del Giorno:
Sant' Appiano di Comacchio Monaco,
San
Basino di Treviri Vescovo,
San Casimiro patrono della Lituania,
Santi Fozio, Archelao, Quirino,
martiri in Bitinia, San
Lucio I Papa, San Pietro I Pappacarbone
abate di Cava, Beati
Cristoforo Bales, Alessandro Blake e Nicola Horner martiri,
Beato
Giovanni Antonio Farina Vescovo (1), Beati Miecislao Bohatkewicz,
Ladislao Mackowiak e Stanislao Pyrtek martiri, Beata
Placida Viel Vergine, Beato
Umberto III di Savoia conte.
Eventi:
1152: Federico I Barbarossa
viene eletto re dei tedeschi. 1848: Carlo
Alberto emana lo Statuto
Albertino (2). 1877: Debutto del
balletto Il lago dei cigni di Piotr Ilič Čaikovskij.
1979: Giovanni
Paolo II pubblica l’Enciclica “Redemptor
Hominis”. 1995:
Il Summit Mondiale sullo Sviluppo Sociale si apre a Copenaghen.
Nati:
1394: Enrico il Navigatore,
esploratore portoghese († 1460). 1678: Antonio
Vivaldi, compositore italiano († 1741) (3).
1916: Giorgio
Bassani, scrittore italiano († 2000). 1936: Jim Clark, pilota
automobilistico († 1968).
Morti:
1852: Nikolai Vasilyevich Gogol,
scrittore russo (n. 1809).
1948: Antonin
Artaud, attore francese (n. 1896).
2005: Nicola
Calipari, agente italiano (n. 1953).
(1) Beato Giovanni
Antonio Farina, vescovo
Gambellara
(Vicenza), 11 gennaio 1803 - Vicenza, 4 marzo 1888
I
genitori (Pietro e Francesca Bellame) lo affidano per la prima
istruzione a uno zio sacerdote. A quindici anni entra nel seminario
vescovile di Vicenza: la sua vocazione religiosa si è fatta chiara
assai presto, e col tempo si accompagnerà alla passione per
l’insegnamento. A 21 anni fa scuola ai ragazzi dei corsi inferiori.
A
24 anni viene ordinato sacerdote, conservando l’incarico in seminario
e ottiene la “patente” di insegnante elementare, assumendo i primi
incarichi nelle scuole pubbliche di Vicenza (che all’epoca appartiene
al Regno Lombardo- Veneto, sotto gli Asburgo d’Austria). Lavora nelle
scuole che ci sono. Ma pensa a quelle che mancano, soprattutto nelle
campagne. L’analfabetismo è ancora molto diffuso, in particolare tra
le ragazze, che così si trovano confinate in un’esistenza subalterna.
A
28 anni, nel 1831, fa nascere in Vicenza una scuola popolare femminile,
e lavora a un progetto molto audace per il suo tempo e la sua età:
creare una congregazione di suore insegnanti. A 33 anni istituisce le
“Suore Maestre di Santa Dorotea, Figlie dei Sacri Cuori”, chiamate a
istruire non solo le ragazze di buona famiglia, ma soprattutto le altre,
quelle indifese a causa della miseria oppure colpite da infermità
permanenti e gravi, come cieche e sordomute. Bastano tre anni al nuovo
istituto per ottenere da Gregorio XVI (nel 1839) il decretum laudis, che
è un iniziale riconoscimento pontificio.
Il
fondatore prepara la novità successiva: all’insegnamento, le Dorotee
aggiungeranno il servizio ai malati, come infermiere negli ospedali.
Volontarie anche sul fronte della sofferenza fisica, dunque, con tutto
lo slancio ma soprattutto con l’indispensabile professionalità. Lui
forse non pronuncerà mai testualmente questa parola; tuttavia
concretizza l’idea nelle sue esigenti direttive: studio, preparazione
accurata in medicina e pronto soccorso, attenzione all’igiene.
L’infermiera d’ospedale come la vuole lui è una figura ancora quasi
sconosciuta in Italia, dove manca perfino un manuale che prepari a
questo lavoro. Penserà lui a procurarlo, facendo tradurre un testo
francese e presentandolo alle Dorotee con questa epigrafe: «Un’infermiera
deve avere il cuore di una madre, il sangue freddo di un medico, la
pazienza di un santo. Cure intelligenti guariscono quanto i rimedi».
A
metà secolo diventa vescovo: dal 1851 a Treviso e dal 1860 fino alla
morte a Vicenza. Non sempre in clima propizio, tuttavia: a Treviso ci
sono incomprensioni e conflitti con i canonici della cattedrale; a
Vicenza riceve accuse ingiuste. A tutto reagisce col rimanere sé
stesso: rispondono per lui le opere passate e recenti di rinnovatore
della scuola e dell’assistenza ospedaliera, di protagonista di una
pastorale fondata «sull’educazione del cuore». Parla per lui chi lo
ha visto fare l’infermiere in ospedale, di persona. Così, a pochi
anni dalla morte, già si incomincia a parlare di grazie dovute alla sua
intercessione.
Nel
1905, la regola delle Maestre Dorotee viene approvata definitivamente da
Pio X, che è stato ordinato sacerdote da lui nel 1858. Giovanni Antonio
Farina è proclamato beato da Giovanni Paolo II nel 2001. I suoi resti
riposano a Vicenza, nella Casa madre della sua congregazione.
La
virtù che più colpisce in lui è la carità eroica, tanto che venne
definito «l’uomo della carità». I poveri, gli infelici, gli
abbandonati, i sofferenti di ogni genere furono l’oggetto della sua
tenerezza e delle sue cure; vescovo, si offrì egli stesso volontario
per assistere spiritualmente e corporalmente gli ammalati
dell’ospedale, trascinando con l’esempio i suoi sacerdoti.
La
sua era una carità intelligente, lungimirante; da vero educatore,
comprese il ruolo della scuola nella riforma della società, la necessità
della collaborazione tra scuola e famiglia, l’importanza della
preparazione del personale insegnante. Concepì l’educazione orientata
alla formazione integrale della persona umana, alla pratica religiosa e
alla carità fraterna.
Dopo
la sua morte la fama di santità andò crescendo negli ambienti
ecclesiastici e civili; fin dal 1897 si cominciò a ricorrere alla sua
intercessione per ottenere grazie e favori celesti. Questo vescovo della
carità, vissuto in una difficile situazione storica della Chiesa
italiana nel XIX secolo, ha un autentico valore di attualità e possiede
ancor oggi la fecondità spirituale delle persone di prua nella Chiesa e
per la Chiesa del terzo millennio.
(2) Antonio Vivaldi
(1678-1741)
Antonio
Vivaldi nasce il 4 marzo 1678 in una Venezia oramai in declino, figlio
di Giovan Battista, violinista dell'orchestra di San Marco, e Camilla
Calicchio.
Avviato
agli studi del violino dal padre si dimostrò subito dotato di
straordinario talento tanto che già a dieci anni era in grado di
sostituire il genitore nell'orchestra. Tra i suoi maestri, oltre al
padre, si pensa possa esserci stato Giovanni Legrenzi che era il maestro
di cappella a San Marco dal 1685 al 1690. Non si hanno altre notizie
riguardo la sua formazione musicale. Il 19 settembre 1693 venne ordinato
Ostiario e il 24 marzo 1703 divenne Sacerdote.
Per un paio di anni Vivaldi svolse la sua funzione sacerdotale ma poi,
per ragioni di salute, venne dispensato dal dire messa. Ma questo non
gli impedì di svolgere la sua attività di musicista. Nel settembre del
1703 era insegnante di violino e viola all'inglese nel Seminario
musicale dell'ospedale della Pietà.
Gli
ospedali veneziani erano ospizi gratuiti per orfanelli con annessa
scuola nella quale l'insegnamento musicale aveva un ampio spazio. A
Venezia detti ospedali (dei Mendicanti, della Pietà, degli Incurabili,
dei SS. Pietro e Paolo) avevano la prerogativa di insegnare musica alle
ragazze e ciò era una delle attrazioni maggiori della Venezia del
tempo.
Da
maestro di violino divenne presto maestro di coro e, quindi, maestro de'
concerti (cioè direttore dell'orchestra e colui che sceglie il
repertorio da eseguire). Nel 1705 pubblica a Venezia una serie di Dodici
sonate a tre ed iniziava la composizione dell'Estro Armonico. Nel 1709
pubblica una nuova raccolta delle Sonate per violino.Dal 1713 al 1719
soggiornò sempre a Venezia mentre dal 1719 al 1722 visse a
Mantova.
Ma
Vivaldi era corteggiato dalle maggiori corti europee e viaggiò molto. I
suoi rapporti con le cantanti (tra cui la francese Anna Giraud) furono
ragione di scandalo. Ad Amsterdam trovò un editore (Estienne Roger) che
gli stampò moltissime delle sue composizioni orchestrali.
La
sua musica orchestrale comprende 540 composizioni di cui 73 sonate a due
e tre strumenti, 465 concerti di cui 210 per violino e violoncello
solisti. Il nucleo semplicissimo che contraddistingue il concerto
vivaldiano da il tono a tutta la composizione ed anticipa le
connotazioni del concerto romantico. Tra queste ricordiamo: La
stravaganza, La cetra, L'Estro Armonico, Il cimento dell'armonia e
dell'invenzione (con le celeberrime Quattro stagioni).
Singolare
è il caso che ha voluto le opere di questo sommo compositore pressoché
dimenticate fino alla metà di questo secolo; sembrava che Vivaldi
avesse scritto solo i concerti delle Stagioni e nulla più.
La
morte lo colse a Vienna in completa indigenza. Fu seppellito nel 1741
nel cimitero di un ospedale per poveri (oggi non più esistente).
(3) Carlo Alberto Amedeo di Savoia
(Torino, 2
ottobre 1798
- Oporto,
28
luglio 1849)
Divenuto
re di Sardegna si dedicò al riordinamento dello Stato, risanando le
finanze, promuovendo lo sviluppo economico del Regno, riorganizzando
l'esercito e dando impulso alle riforme amministrative. Inoltre stipulò
un'alleanza con l'Austria.
Nei
confronti dei movimenti rivoluzionari e libertari condusse una politica
reazionaria e represse duramente la cospirazione della Giovine
Italia (1833)
firmando numerose condanne a morte, tenendo un atteggiamento
conservatore e filoclericale simile a quello del suo predecessore
facendo svanire le speranze di quanti credevano in lui ma dal 1843 assunse un atteggiamento più liberale
aprendo il Piemonte
ad un cauto riformismo
sotto la spinta di personalità come Vincenzo
Gioberti e Massimo D'Azeglio.
Iniziò
a promuovere una serie di riforme miranti a rafforzare lo stato e a
svecchiarne le strutture: riformò i codici, abolì i diritti feudali,
diede impulso all'agricoltura e al commercio, permise le sviluppo di una
vita politica in Piemonte,
facilitò congressi scientifici, fondò la biblioteca reale, il
medagliere, la Galleria delle Armi, la pinacoteca, l'accademia Albertina
delle Belle Arti e la Deputazione reale della storia patria. Inoltre nel
1846 costituì la Corte di Cassazione.
Questo
atteggiamento riformista lo portò il 4
marzo del 1848
ad emanare a seguito dei moti scoppiati in tutta la penisola e sul
continente, lo statuto che porta il suo nome (Statuto
Albertino) e che rimase in vigore in tutta Italia fino
all'emanazione della nuova costituzione repubblicana del 1948. In questa
stessa data fu adottato come bandiera il tricolore italiano che, senza
lo scudo sabaudo, resta la bandiera dello stato italiano.
Il
suo nome è legato anche alla infruttuosa campagna del 1848-49 contro gli austriaci. In questa occasione
l'esercito del piccolo Regno di Sardegna affiancato da un numero
notevole di volontari dichiarò guerra all'Impero
Austriaco per liberare il Lombardo-Veneto a
seguito delle rivolte scoppiate in quei territori. Decise infatti di
prestare soccorso ai milanesi insorti durante le Cinque giornate di Milano
(dal 18
al 22
marzo del 1848) e il 24 marzo dichiarava guerra all'Austria.
Questa
guerra sarebbe passata alla storia con il nome di Prima guerra d'Indipendenza.
Dopo una prima fase di vittorie e la conquista delle importanti
piazzeforti di Pastrengo,
Peschiera e Goito, la
crescente ostilità del Papa
e degli altri monarchi italiani contribuirono alla disfatta
dell'esercito piemontese, che non più sostenuto se non da pochi
volontari, venne sconfitto a Custoza il 25
luglio 1848.
Un
anno più tardi, Carlo Alberto riprese le ostilità ma l'esercito del
maresciallo Radetzky
sconfisse definitivamente quello piemontese a Novara il 23
marzo. La sera stessa, Carlo Alberto abdicò in favore del
figlio Vittorio Emanuele e lasciò l'Italia verso l'esilio di Oporto sotto
mentite spoglie. Morì dopo pochi mesi nel luglio dello stesso anno per
il dolore. Il suo corpo riposa nella basilica di Superga
a Torino.
04 Marzo (Thanks to:
Domenico Agasso, Santi e Beati, Wikipedia, Famiglia Cristiana, Santa
Sede)
Buona
Domenica a Voi e Famiglie da:
ADE
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