Le associazioni di volontariato del progetto
"Una città per tutti", sostenuto da Forum Solidarietà,
e l'Associazione Traumi Casa Azzurra organizzano un ciclo di
incontri informativi dal titolo "Trauma cranico: un percorso di
buone prassi". L'iniziativa comprende tre incontri nel mese
di maggio dalle 17.30 alle 20.30 alla Casa Azzurra di Corcagnano, in
piazza Municipio 1.
Attraverso competenze ed esperienze di specialisti
sarà possibile comprendere le caratteristiche fisiche del trauma
cranico, i problemi della dismissione ospedaliera e le difficoltà di
adattamento alla vita domestica in condizioni di ridotta funzionalità .
Per i temi trattati la partecipazione è consigliata a familiari di
traumatizzati e a educatori, volontari, operatori e professionisti.
"Divulgare caratteristiche e conseguenze del
trauma cranico - spiega Giuliana Contini, presidente di Associazione
Traumi Casa Azzurra - è importante per sensibilizzare le famiglie,
chiamate ad attuare un'azione di prevenzione nei confronti dei giovani
neopatentati, principali vittime di incidenti stradali. Di trauma
cranico si parla poco ma occorre ricordare che il danno cerebrale
subito, seppur minimo, è per sempre e comporta danni spesso
irreparabili". Per avvicinarsi a familiari e cittadini il ciclo di
incontri, prima iniziativa del genere svolta a Parma, ha un carattere
pratico, per nulla accademico, nonostante l'elevata competenza dei
relatori.
Il primo incontro "Che cosa è il trauma
cranico: danni cerebrali e deficit fisici/psichici", a cura della
neurologa Anna Mazzucchi, è in programma martedì 8 maggio.
"Che cosa avviene dopo la dimissione: il rientro a casa" è il
titolo del secondo appuntamento di giovedì 10 maggio, curato
dall'assistente sociale Annalisa Rolli, dalla fisioterapista Chiara
Zavattiero e dalla logopedista Arianna Lorenzelli. Chiude il ciclo la
psicologa Mariassunta Calabrese con "Attivazione, capacità di
adattamento famigliare/traumatizzato", martedì 15 maggio.
Sede del ciclo è Casa Azzurra, centro diurno
gestito dall'omonima associazione in collaborazione con Comune e Azienda
USL di Parma. La struttura ospita fino a 10 utenti di età compresa tra
i 18 e i 55 anni in fase post riabilitativa e di reinserimento sociale.
Si avvale della consulenza di medici, psicologi, operatori, educatori e
altre figure professionali che predispongono e attuano programmi
personalizzati per ogni utente. Finalità del centro è dare sostegno
alle famiglie e mantenere una costante stimolazione delle abilità
residue del traumatizzato, a livello cognitivo e emotivo.
Per le associazioni di volontariato del progetto di
rete "Una città per tutti" il sostegno all'iniziativa
rientra nella volontà comune di promuovere una cultura diffusa di
attenzione alle problematiche del disabile, verso il superamento delle
barriere del pregiudizio e dell'indifferenza. "Una città per
tutti" nasce da un'analisi dei bisogni del territorio parmense che
ha unito in un percorso organizzativo e progettuale associazioni diverse
tra loro ma impegnate nel portare all'attenzione della cittadinanza i
problemi di integrazione sociale, autonomia e socializzazione delle
persone disabili.