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COMUNICATO
STAMPA DEL 15/11/07
Istituto
Superiore di Sanità e multinazionali del farmaco: “relazioni
pericolose?”.
Conferenza
stampa presso l’ISS in collaborazione con l’associazione che
promuove l’uso di psicofarmaci sui bambini: l’ufficio stampa che
cura l’evento è l’agenzia di PR di Novartis e Ely Lilly, le due
multinazionali che producono i contestati e redditizi psicofarmaci
approvati recentemente da AIFA ed ISS. Contestati anche i dati
rilasciati nella conferenza stampa:
“dati molto contraddittori, ed inoltre nessuna informazione
proveniente da queste fonti è indipendente, quindi non può essere
considerata credibile”. Dure prese di posizione dal mondo della
politica, richiesta sia al Senato che alla Camera un’inchiesta
sull’Istituto Superiore di Sanità
Roma
– Ci sono tutti gli elementi per un giallo alla John Grisham nella
conferenza stampa di questa mattina tenuta dall’ISS e dall’
”Associazione Italiana Famiglie ADHD”, il gruppo di genitori
favorevoli all’uso di psicofarmaci sui bimbi troppo agitati e
distratti. In calce all’invito per i giornalisti figura il nome di
Chiara Gallarini, come ‘addetta stampa dell’associazione’. Ma una
verifica accurata, sullo stile del miglior giornalismo d’inchiesta, ha
fatto emergere una sconcertante verità: la professionista in questione
è a libro paga della Ketchum (www.ketchum.com
– www.ketchum.it).
Cos’è la Ketchum? L’agenzia internazionale di PR e strategie media
che in diversi paesi promuove l’immagine e quindi il business di due
colossi del farmaco, Novartis ed Ely Lilly, “incidentalmente”
produttori rispettivamente di Ritalin® e Strattera®, i due contestati
e redditizi psicofarmaci per bambini e tanto promozionati
dall’Istituto Superiore di Sanità recentemente approvati in Italia
dall’Agenzia Italiana del Farmaco che è attualmente sotto verifica da
parte della Commissione di Inchiesta sul Servizio Sanitario (Senato) per
sospetti conflitti d’interesse. “Si mormorava da tempo di
relazioni strette tra questa associazione di genitori particolarmente
favorevoli all’uso di questi due psicofarmaci e le due aziende che li
producevano – ha dichiarato ai colleghi giornalisti Luca Poma,
portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”, il comitato per
la farmacovigilanza pediatrica che consorzia centosettanta enti, tra i
quali prestigiose università, ordini dei medici ed associazioni
socio-sanitarie – quello che è sconcertante e clamoroso è che
l’ISS - che come ente pubblico dovrebbe essere assolutamente
equidistante - sia invece della partita, ovvero si presti a patrocinare
e sostenere questo genere di gravi contaminazioni con il mondo
dell’industria farmaceutica.
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Anzi,
in fin dei conti non è per niente sconcertante, dal momento che la
modifica in senso più restrittivo dei protocolli per la
somministrazione di psicofarmaci ai bambini è inchiodata al palo da
diversi mesi a causa delle reticenze dell’ISS”. Immediate e
durissime le prese di posizione del mondo della politica, con richieste
di verifica sull’operato dell’ISS: l’Onorevole Federica Rossi
Gasparrini, Presidente dell’Udeur, ha dichiarato: “L’ISS è un
ente normalmente attento, sono davvero meravigliata che si presti a
questo genere di operazioni, una scivolata del genere non era proprio
opportuna. Sottoporrò il tutto al Ministro Turco nel Question Time”,
mentre l’Onorevole Tommaso Pellegrino della Commissione Affari Sociali
della Camera dei Deputati ha aggiunto: “Sono indignato da queste
notizie, e presenterò subito una interrogazione urgente al Ministro
Turco. E’ incredibile come la tutela dei bambini sia sempre più
condizionata da grandi interessi finanziari”. Il Senatore Eufemi,
UdC e Segretario del Senato, ha presentato un’interrogazione al
Ministro Turco chiedendo una completa verifica dei potenziali conflitti
di interesse in seno all’ISS. Poma ha anche contestato i dati
rilasciati in conferenza stampa, precisando che: “nessun dato
proveniente da queste fonti può essere considerato credibile, in quanto
filtrato dall’ufficio stampa delle due multinazionali produttrici.
Inoltre sono dati estremamente contradditori: a leggere le loro
dichiarazioni passate, soffrirebbero di iperattività il 5% dei bambini
italiani ma anche l’1,7%, ma perché no il 4%. Recentemente hanno
gettato nel panico le famiglie italiane, sostenendo che ci sarebbero
10.000 bambini da curare con psicofarmaci in Lombardia e 17.000 in
Campania, adesso – astutamente, dopo le recenti polemiche in
Parlamento – ridimensionano il fenomeno all’1%, così da far
passare inosservate le loro strategie di medicalizzazione del disagio.
Strategie che abbiamo già visto negli USA – ha concluso Poma - dove
sono letteralmente milioni i bambini in cura con questi due psicofarmaci
che sviluppano un giro di affari di diversi miliardi di dollari
all’anno: non per niente le agenzie di PR che le elaborano sono le
stesse!”
Media
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Luca Yuri Toselli - Coordinatore
operativo
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