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ADE SpA – CIMITERI DI PARMA – Luoghi della Memoria

 

ANNIVERSARI DI OGGI 25 FEBBRAIO

Selezione di anniversari, ricorrenze, eventi e personaggi legati alla giornata

Foglio settimanale di ADE SpA Parma. Anno IV.N.10 (141). Esce la Domenica

 

Santi del Giorno:

Sant'Adelelmo di Engelberg abate, Sant' Aldetrude Badessa, San Callisto Caravario Sacerdote, San Cesario di Nazianzo confessore, Santo Eustasio di Aosta Vescovo, San Gerlando vescovo, San Lorenzo Bai Xiaoman Martire, San Luigi Versiglia vescovo, San Nestore Martire, San Tarasio patriarca, San Toribio Romo Gonzalez Martire, Santa Valburga badessa di Heidenheim, Beato Avertano di Lucca, Beato Domenico Lentini, Beata Maria Adeodata Pisani, Beata Maria Ludovica (Antonina) De Angelis Missionaria, Beato Roberto d'Arbrissel Sacerdote, Beato Sebastiano dell’Apparizione Francescano (1).

 

Eventi:

138: L'Imperatore Romano Adriano adotta Antonino Pio, suo successore. 1836: Samuel Colt brevetta la pistola a tamburo rotante. 1922: Nella prigione di St. Pierre a Versailles viene ghigliottinato Henri Désiré Landru omicida di dieci donne, ingannate con la promessa di matrimonio. 1954: Gamal Abdel Nasser diventa primo ministro dell'Egitto. 1964: Cassius Clay diventa campione mondiale dei pesi massimi a soli 22 anni, sconfiggendo a Miami Sonny Liston. 1986: Il presidente filippino Ferdinand Marcos lascia dopo 20 anni di governo. Corazon Aquino diventa la prima presidente donna delle Filippine.

Nati:
1707
: Carlo Goldoni, scrittore italiano († 1793). 1841: Pierre-Auguste Renoir, pittore francese († 1919). 1866: Benedetto Croce, filosofo italiano.  1873: Enrico Caruso, tenore (†1921) (2). 1902: Virginio Rosetta, calciatore (Pro Vercelli, Juventus e Nazionale). 1943: George Harrison, musicista (Beatles).

Morti:
1547
: Vittoria Colonna. 1852: Thomas Moore, poeta (n. 1779). 1899: Paul J. Reuter, fondatore dell'agenzia Reuters (n. 1816
).  1983: Tennessee Williams, drammaturgo statunitense (n. 1911). 1994: Jersey Joe Walcott, pugile (n. 1914).  2003: Alberto Sordi, attore cinematografico.

 

 (1) Beato Sebastiano dell’Apparizione, Francescano

 

Durante il secolo d'oro della sua spiritualità e della sua letteratura, la Spagna fu anche edificata da quattro santi fratelli laici appartenenti all'Ordine Francescano dei Frati Minori: San Pasquale Baylón (1540-1592), il Beato Andrea Hibernon (1534-1602), il Beato Giuliano di Sant'Agostino (1553-1606) ed il Beato Sebastiano dell'Apparizione (1502-1600). 

Quest'ultimo, commemorato in data odierna dal Martyrologium Romanum, spartì in realtà la sua lunga vita tra due continenti. Umile contadino della provincia spagnola della Galizia, proveniva da una povera famiglia e trascorse la sua fanciullezza pascolando greggi. All'età di quindici anni i suoi genitori lo mandarono nella più prosperosa Castiglia al servizio di una vedova, che pare tentò di sedurlo. 

Sebastiano allora fuggì, trovando una nuova occupazione quale cameriere personale di un facoltoso gentiluomo di Salamanca. Tuttavia il suo cuore era a tal punto legato alla vita campestre, che l'anno seguente preferì tornare a casa per pascolare le pecore. Dopo otto anni di lavoro aveva già accumulato una cospicua fortuna, tanto da finanziare la dote delle sorelle. Sebbene le sue agiate condizioni finanziarie lo avessero reso un ottimo partito, Sebastiano abbandonò la prospettiva matrimoniale per salpare alla volta dell'America.

Giunse così in Messico e si stabilì a Puebla degli Angeli. Iniziò l'attività di bracciante agricolo, ma la sua spiccata imprenditorialità gli consentì di mettersi in proprio ed effettuare trasporti vari tra Zacatecas e Città del Messico. Notando la forte necessità di vie di comunicazione più agevoli, non esitò a provvedere personalmente alla loro realizzazione, arricchendosi così ulteriormente. Tra le principali strade da lui inaugurate si ricorda quella tra le due città suddette, tuttora attiva. Nonostante l'agiatezza raggiunta, Sebastiano preferì uno stile di vita austero, destinando piuttosto le proprie ricchezze ad opere di carità ed a prestiti senza interessi.

All'età di ben sessant'anni pensò finalmente di sposarsi, ormai conscio di non rischiare di cedere alle tentazioni della carne. La prima moglie, una povera ragazza la cui famiglia lo aveva supplicato di sposarla, morì dopo breve tempo, e così avvenne anche con la seconda. Entrambi i matrimoni, con mutuo consenso, non vennero consumati.

A settantadue anni fu colpito da una grave malattia, ma ripresosi inaspettatamente, non gli restò che interpretare la sua guarigione come una grazia divina meritevole di essere contraccambiata. Donò allora tutti i suoi beni alle clarisse e, fattosi terziario francescano, entrò nel noviziato dei francescani osservanti di Città del Messico. 

Successivamente fu mandato a Puebla, ove era presente una grande comunità. Il fervore, l'umiltà e l'obbedienza, che lo animarono abitualmente nonostante la sua età ormai avanzata, furono esemplari per tutti i suoi confratelli. Visse così gli ultimi ventisei anni della sua vita peregrinando per le campagne su un carro trainato dai buoi e chiedendo l'elemosina. Similmente alle leggende sorte sul conto di San Francesco d'Assisi, anche il beato Sebastiano godette di poteri miracolosi nei confronti degli animali, che ubbidivano ad ogni suo minimo cenno. Si narra inoltre che gli angeli lo accompagnassero abitualmente nei suoi viaggi.

Morì quasi centenario il 25 febbraio 1600, compianto dall'affetto generale. La fama di santità da cui era circondato, portò alla sua beatificazione il 17 maggio 1789 da parte del pontefice Pio VI. Il corpo del Beato Sebastiano dell'Apparizione è ancora oggi conservato in una tomba di vetro, adiacente alla chiesa francescana di Puebla. 

(2) Enrico Caruso

(Napoli, 25 febbraio 1873 - 2 agosto 1921)

 

Grandissimo cantante lirico italiano: è considerato il tenore per eccellenza. Possedeva una voce di straordinaria potenza e bellezza e così limpida che era possibile, per chi lo ascoltava, comprendere e distinguere in maniera chiara ogni parola del brano che interpretava.

Nacque in via SS. Giovanni e Paolo, a Napoli  in una povera famiglia (originaria di Piedimonte d'Alife oggi Piedimonte Matese, un piccolo centro dell'alto casertano): il padre, Marcellino, era un operaio metalmeccanico e la madre, Anna Baldini, faceva la donna delle pulizie.

Dopo aver frequentato le scuole regolari, a dieci anni andò a lavorare col padre in fonderia ma sotto l'insistenza della madre si iscrisse a una scuola serale dove scoprì di essere portato per il disegno; iniziò così ad elaborare progetti di fontane per l'officina dove lavorava. Ma nel frattempo qualcosa stava crescendo in lui: la sua voce. Le prime arie d'opera e le prime nozioni di canto gli vennero insegnate dai maestri Schiardi e De Lutrio. Nel 1888 sua madre morì di tubercolosi e poco tempo dopo il padre si risposò con Maria Castaldi. Ma oltre a cantare nel coro della chiesa, Enrico fece qualche apparizione in spettacoli teatrali; la sua voce nel frattempo si era irrobustita e le piccole rappresentazioni cominciarono a non bastargli più. La sua fortuna iniziò quando il baritono Eduardo Missino sentendolo cantare si entusiasmò a tal punto che lo presentò al maestro Guglielmo Vergine il quale accettò di dargli lezioni per fargli migliorare la voce ma pretese da lui il 25% dei suoi guadagni con un contratto che sarebbe durato cinque anni.

Nel 1894 Caruso venne chiamato alle armi, ma dopo solo un mese e mezzo, grazie alle leggi in vigore a quel tempo e ad un maggiore che era amante della musica, venne congedato e mandato a casa per permettergli di continuare a cantare e a studiare. Dopo le lezioni con il maestro Vergine, Caruso si sentiva ormai pronto all'esordio, ma alle prove per la Mignon di Ambroise Thomas non venne accettato. 

Nel 1897, a Salerno, Caruso conobbe il direttore d'orchestra Vincenzo Lombardi che gli propose di effettuare con lui la stagione estiva a Livorno; qui Caruso conobbe il soprano Ada Giacchetti, sposata e madre di un bambino. Con lei avrà una relazione che durerà undici anni e da cui nasceranno due figli: Rodolfo ed Enrico junior. Ada lo lascerà per fuggire con il loro autista, con il quale cercherà anche di estorcergli denaro. Tutto finirà in tribunale con la dichiarazione di colpevolezza per la Giacchetti che verrà condannata a tre mesi di reclusione e a 100 lire di multa.

Nel 1898 Caruso esordisce al Teatro Lirico di Milano nel ruolo di Loris in Fedora di Umberto Giordano; seguirono poi tournée in Russia, a Lisbona, Roma, Montecarlo e al Covent Garden di Londra dove interpretò il Rigoletto di Giuseppe Verdi; l'anno dopo sarà a Buenos Aires. Nel 1900 Caruso cantò nuovamente alla Scala nella Boheme diretta da Arturo Toscanini e nel 1901 a Napoli al Teatro San Carlo dietro un compenso di 3.000 lire a recita. Qui, durante l'interpretazione dell'Elisir d'amore ebbe la sua più grande delusione: la sua emozione e un'insicurezza malcelata non lo fecero cantare al meglio. Fortemente deluso dalla reazione dei suoi concittadini, e dalle critiche che gli vennero rivolte (centrate sul fatto se la sua voce fosse portata maggiormente al registro di baritono piuttosto che su quello di tenore) decise di autoesiliarsi e di non cantare mai più nella sua città natale.

Dopo questo episodio Caruso cercò comunque di curare di più la sua voce per correggere i difetti e crearsi un repertorio. A Milano incise l'11 aprile del 1902 dieci dischi con arie d'opera per conto della casa discografica inglese Gramophone & Typerwriter Company. Il cantante napoletano fu il primo a cimentarsi nella nuova tecnologia, fino ad allora snobbata da molti altri cantanti, e questo determinò il suo successo e quello della casa discografica.

A novembre del 1903 è in America, quando ancora stava con la sua amata Ada: aveva avuto un contratto col Teatro Metropolitan di New York e il suo esordio avvenne il 23 novembre con il Rigoletto. Passato l'impasse della prima, ebbe un tale successo con le successive rappresentazioni tanto da diventare l'idolo dei melomani dell'epoca. Caruso stesso commissionò a Tiffany & Co. la produzione di una medaglia in oro 24 kt. col suo profilo, in ricordo delle sue recite al Metropolitan di New York, da distribuirsi tra i suoi intimi.

Caruso pretendeva ingaggi esorbitanti ma era anche capace di cantare gratis per allietare gli emigranti. Ma oltre alla fama in America, subì anche la gelosia e l'invidia di taluni che lo fecero accusare di molestie sessuali ad una giovane sconosciuta e gridarono allo scandalo per un bacio scambiato in scena con la soubrette Lina Cavalieri. Caruso venne condannato a pagare un'ammenda, subendo così un'ingiustizia ed una cocente umiliazione.

Nel 1909 incise una serie di ventidue canzoni napoletane che comprendevano anche Core 'ngrato, canzone scritta da Riccardo Cordiferro e da Salvatore Cardillo che si ispirarono alle sue vicende sentimentali dopo l'abbandono da parte della Giacchetti.

Fu in quell’anno che Caruso venne operato a Milano per una laringite ipertrofica, intervento che non compromise sul momento la sua carriera tanto da consentirgli di continuare le sue tournée per il mondo senza trascurare recite per beneficenza durante il periodo della guerra. Solo a Napoli non volle tenere più alcun concerto sentendosi ancora indispettito dall'accoglienza ricevuta anni prima al San Carlo.

Sposata il 28 agosto del 1918 Dorothy Benjamin, ragazza di buona famiglia più giovane di lui di venti anni (dalla quale avrà una figlia, Gloria), Caruso iniziò verso il 1920 a soffrire d'insonnia e, durante la rappresentazione de I Pagliacci, ebbe un calo di voce; ma fu tre giorni dopo, mentre cantava ne L'Elisir d'amore, che perse sangue dalla bocca e fu costretto a sospendere la recita. Venne operato il 30 dicembre al polmone sinistro. Trascorse la convalescenza in Italia, a Sorrento; dopo una lieve ripresa ebbe una ricaduta e non poté finire il viaggio verso Roma per subire un nuovo intervento chirurgico: il male lo fermò in una delle stanze dell'albergo Vesuvio a Napoli dove morì a soli 48 anni.

È sepolto a Napoli, in una cappella privata nel cimitero di Santa Maria del Pianto nel quartiere Doganella. Caruso interpretò due film come protagonista, My cousin e The splendid romance. A pochi metri di distanza dalla cappella dove riposa Enrico Caruso, è presente la tomba di Antonio de Curtis (Totò).

25 Febbraio (Thanks to: Fabio Arduino, Santi e Beati, Wikipedia, Avvenire)

 Buona Domenica a Voi e Famiglie da:

ADE SpA – CIMITERI DI PARMA
Luoghi della Memoria


 

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