“Nei
valori della Resistenza le radici e il futuro della nostra
Democrazia”
SABATO
28 APRILE 2007 alle ore 21,00 presso
il Circolo “AQUILA LONGHI” Vicolo Santa Maria, 1 -
Parma
In
occasione del 62° Anniversario della Liberazione, verrà
ricordato BRUNO LONGHI Martire
della Resistenza di Parma
La
Vostra presenza sarà molto gradita.
BRUNO
LONGHI (Parma 7 agosto 1909 - Parma 15 febbraio 1945)
Figlio
di Ciro. Impiegato contabile presso la ditta Balestrieri di Parma, già
nel 1930 aderì alla lotta cospirativa. Nel 1932 venne denunciato al
Tribunale speciale per attività sovversiva. Fu prosciolto per
amnistia, nel decennale della rivoluzione fascista. Coraggioso,
riservato, molto intelligente, conobbe diverse lingue.Nel movimento
clandestino comunista seppe guadagnarsi la stima generale, tanto da
essere considerato uno dei protagonisti se non addirittura il
principale dirigente di quegli anni. Svolse incarichi delicati e
importanti. Già nel 1941 estese i contatti con le province vicine:
promosse una rete di distribuzione della stampa clandestina e di
organizzazione politica nelle officine Caproni Reggiane di Reggio
Emilia, affidata al meccanico parmense Alceste Bucci, che vi lavorava
come pendolare. Dopo il 1940 contribuì a sviluppare rapporti
riservati con uomini rappresentativi di varie tendenze democratiche.
Nel 1943 diventò responsabile parmense per la stampa e propaganda.
Nello stesso anno fondò La riscossa, unica voce locale di opposizione
e di lotta clandestina. Anche in campo giovanile, l’influenza del
Longhi fu determinante: contribuì alla formazione politica e
organizzativa del Fronte della gioventù a Parma, avvenuta verso la
fine del 1943.
Nella primavera del 1944 riuscì a organizzare una
stamperia clandestina in strada dei Farnese, pubblicando L’Unità e
altro materiale propagandistico. Per la sua partecipazione al gruppo
di villa Braga, nel febbraio 1945 venne catturato, torturato e ucciso.
Per nascondere l’assassinio, i fascisti ne fecero poi scomparire il
corpo. Fu decorato di medaglia d’oro al valor militare alla memoria,
con la seguente motivazione: “Dava vita ai primi nuclei di
combattimento e, durante un lungo periodo di dura lotta partigiana,
svolgeva una intensa attività clandestina. Pur a conoscenza di essere
ricercato, proseguiva imperterrito nel suo arduo compito. Arrestato
durante una rischiosa missione, resisteva stoicamente alle più
inumane torture senza svelare alcuna notizia che potesse compromettere
il movimento di Liberazione. Piuttosto che tradire i suoi commilitoni,
accelerava la sua morte insultando i carnefici, finché, ridotto agli
stremi, si abbatteva esanime al suolo. Esempio magnifico di eroismo e
di completa dedizione alla causa di libertà”.
FONTI
E BIBL.: Enciclopedia della Resistenza e dell’antifascismo, III,
1976, 405-406; T.Marcheselli, Strade di Parma, I, 1988, 362.
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Carletto
NESTI