Ebola
in Repubblica Democratica del Congo
MSF invia nuovi operatori e materiali
per contrastare l’epidemia
Kinshasa / Roma, 17 settembre
2007 - Un’equipe di 7
operatori di Medici Senza Frontiere (MSF) è atterrata venerdì 14
settembre all’aeroporto di Luebo, a 15 chilometri da Kampungu, nella
Repubblica Democratica del Congo, dove sette dei loro colleghi sono al
lavoro dal 2 settembre per contrastare l’epidemia di Ebola che sta
colpendo la regione. La nuova equipe è composta da un epidemiologo, un
dottore, un infermiere, un logista, un esperto in acqua e igiene, uno
psicologo e un amministratore.
L’epidemiologo di MSF, in
collaborazione con rappresentanti del Ministero Congolese della Sanità
e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), valuterà la
situazione nell’intera regione dove sono stati registrati casi
sospetti. L’obiettivo è di avere quanto prima un’idea più chiara
dell’epidemia, comprendere meglio la definizione di caso, identificare
i luoghi di provenienza dei casi e rintracciare le persone che sono
entrate in contatto con i malati.
Gli esperti di MSF si
assicureranno poi che le persone decedute siano sepolte in maniera da
prevenire la contaminazione, utilizzando materiali specifici come body
bags e spray. Una parte importante del lavoro di MSF consisterà nel
tenere la popolazione informata circa la malattia, l’epidemia e i modi
per evitare il più possibile la sua diffusione.
Dall’arrivo della prima equipe
di MSF a Kampungu, 25 gravi casi sospetti della febbre emorragica Ebola
sono stati ricoverati nel centro di salute di Kampungu. Tra di loro,
otto pazienti sono morti. “Al momento, abbiamo cinque pazienti nel
reparto di isolamento”, dice Rosa Crestani, coordinatore
dell’equipe di emergenza di MSF a Kampungu. “Tre di loro sono in
condizioni gravissime”.
Questi pazienti sono seguiti e
curati per quanto possibile dall’equipe nella struttura di isolamento
messa in piedi da MSF. “Il nostro centro di isolamento è
praticamente diviso in tre parti”, aggiunge Rosa Crestani. “Uno
è completamente isolato, dove si trovano i pazienti malati; nel secondo
il personale indossa la tuta di isolamento completo e si spoglia dopo
essere stato in contatto coi pazienti; in mezzo c’è uno spazio per la
disinfestazione. Nel corso dei prossimi giorni, decideremo con il
Ministero della Salute e con l’OMS se allestire centri di isolamento
in altre località del distretto sanitario”.
Diciotto tonnellate di materiale
logistico, idrico e di igienizzazione e scorte mediche sono state
trasportate nella provincia del Kasai occidentale. Trasportare questo
materiale dalla pista di atterraggio alla zona dell’epidemia è una
sfida logistica, considerate le pessime condizioni delle strade,
peggiorate dalla stagione delle piogge che sono appena iniziate. Il
viaggio tra Kananga, la capitale della provincia, e la zona
dell’epidemia (250 km) può durare fino a tre giorni.
Inoltre, MSF sta effettuando
consultazioni esterne a Kampungu. Il 13 settembre, due casi sospetti
sono stati riferiti dall’ambulatorio al centro di isolamento.
Per informazioni e interviste:
Andrea Pontiroli - Ufficio stampa di
Medici Senza Frontiere - 06 4486921 – Cell: 335 8489761
andrea.pontiroli@rome.msf.org
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