COMUNICATO
STAMPA DEL 20/02/07
Corte
d’Appello di Firenze:
condannata la psichiatra dott. Marazziti (equipe del prof. Cassano)
che ha sperimentato un potente psicofarmaco su di una bambina
senza informare i genitori. Un precedente importante in Italia per
la difesa del diritto al consenso informato ed alla libertà di scelta
terapeutica. “Abbiamo avuto giustizia”, dichiara la madre
della bambina. “Fatti gravissimi, giustamente perseguiti”
commenta la titolare della 1° Cattedra di Psichiatria
dell’Università “La Sapienza”
(Firenze)
A metà pomeriggio di oggi, presso la I° sezione penale della Corte
d’Appello del Tribunale di Firenze, Presidente dott. Bruno Loche,
presente anche il Comitato “Giù le Mani dai Bambini”®, promotore
della più visibile campagna indipendente di farmacovigilanza per
l’età pediatrica in Italia (www.giulemanidaibambini.org), è stata condannata
la dott.sa Donatella Marazziti, la quale prescrisse e somministrò
il Topamax® - principio attivo topiramato, potente psicofarmaco
antiepilettico – per la cura di una semplice obesità
infantile.
Il
Pubblico Ministero, nella Sua documentatissima arringa finale,
commentando la superficialità dell’approccio terapeutico della
Marazziti, ha detto: “è davvero sconcertante come uno
specialista della salute mentale possa raddoppiare le dosi di una
molecola potente qual è uno psicofarmaco, dando istruzioni alla
madre nel corso di semplici telefonate”. Il penalista Luca
Cenferoni, che assisteva la famiglia, ha dichiarato: “questa
sentenza costituisce un precedente importante nel nostro paese,
perché condanna la psichiatra che prescrive e fa somministrare
dosi elevatissime di psicofarmaci sui bambini in modalità ‘off-label’,
ovvero al di là delle indicazioni della stessa scheda tecnica del
farmaco, causando dei danni permanenti al minore. L’autonomia del
medico nella scelta della terapia e della posologia non può
giustificare questi abusi: la Corte infatti ha ribadito il diritto
inalienabile della famiglia ad essere compiutamente informata su tutti
i pericoli di queste delicate terapie e soprattutto sui potenziali
effetti collaterali, nonché ad essere consenziente alla
somministrazione, diritto violato dalla condannata”.
Emilia
Costa, titolare della 1° Cattedra di Psichiatria dell’Università
di Roma “La Sapienza”, commentando la sentenza ed il comportamento
della psichiatra imputata ha dichiarato: “siamo davanti a
grave imperizia, negligenza ed a scarsa professionalità. Questi
‘apprendisti stregoni’ della psichiatria devono essere censurati:
in situazioni così delicate come la somministrazione di uno
psicofarmaco la parola d’ordine non può essere quella dell’‘approssimazione’,
quanto successo a questa bambina è davvero gravissimo”.
Luca Poma, portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”®, ha
concluso: “mancano poche settimane alla reintroduzione del
Ritalin® ed all’autorizzazione di un altro contestato e
pericoloso psicofarmaco per l’infanzia che è l’atomoxetina, ma
per fortuna la magistratura va in direzione opposta rispetto alle
nostre fin troppo permissive autorità di controllo sanitario: questa
sentenza farà da faro, da guida per altre famiglie sottoposte a
questo genere di disinvolte medicalizzazioni. Il nostro Comitato si
costituirà in giudizio in tutti i casi simili, per difendere i
diritti di questi bambini”.