Sri Lanka, aumenta la violenza degli
scontri tra l’esercito e le Tigri Tamil
Nonostante le restrizioni imposte dalle
autorità, le equipe di MSF continuano a portare assistenza medica e
chirurgica alle popolazioni vittime del conflitto
Colombo / Roma, 22 gennaio 2008
- Nel nord dello Sri Lanka si registrano intensi combattimenti tra
le forze armate governative e le Tigri Tamil (LTTE, Liberation Tigers
of Tamil Eelam). Negli ultimi mesi si è verificato un aumento della
violenza tra le due parti in conflitto. La situazione si è
ulteriormente deteriorata il 2 gennaio 2008, quando il governo ha
annunciato ufficialmente il ritiro unilaterale dal cessate il fuoco
firmato coi ribelli nel 2002.
MSF è l’unica organizzazione non
governativa internazionale presente a Point Pedro, a meno di 20
chilometri dalla linea del fronte, e offre cure mediche e chirurgiche
per le popolazioni isolate della regione. Il conflitto isola la penisola
di Jaffna dal resto dell’isola e le condizioni di vita per circa
450mila abitanti sono quelle di una zona militarizzata in guerra, con
beni di prima necessità che scarseggiano e l’imposizione del
coprifuoco. Inoltre, gli abitanti della penisola sono continuamente a
rischio di rapimenti, esecuzioni sommarie, sparizioni e attacchi armati.
In questo contesto, le equipe di MSF a Point Pedro lavorano in un
ospedale che serve una popolazione di 113mila persone, dove hanno
avviato attività mediche e chirurgiche, un’unità di emergenza e una
di ginecologia / ostetricia. La presenza dei nostri medici specialisti
significa che cure salvavita sono disponibili alla popolazione che vive
a Point Pedro e dintorni. Nel solo mese di novembre 2007, per
esempio, ci sono stati 159 ammissioni di feriti, di cui solo il 17% sono
stati trasferiti all’ospedale di riferimento a Jaffna. Inoltre, sono
state effettuati 203 operazioni chirurgiche, 208 consultazioni
ginecologiche e ostetriche e 87 parti.
Nella penisola di Jaffna, l’intera
popolazione è colpita dalle restrizioni militari e la libera
circolazione delle persone è pesantemente ostacolata da numerosi posti
di blocco gestiti dalle forze armate. Ciononostante, gli operatori di
MSF riescono a riferire i pazienti da Point Pedro all’ospedale di
Jaffna, per quei casi che non possono essere curati localmente. Una
volta ottenuta l’autorizzazione dai militari, le nostre ambulanze
effettuano il trasferimento, anche durante il passaggio dei convogli
militari e il coprifuoco imposto al resto delle popolazione tra le 7 del
pomeriggio e le 5 del mattino. Tuttavia, prima di potere entrare nella
penisola, da ora in avanti gli operatori internazionali di MSF dovranno
attendere un’autorizzazione ufficiale dai vari ministeri. Le procedure
potrebbero prendere fino a otto settimane. Queste restrizioni,
recentemente imposte dalle autorità nazionali, ostacolano gravemente la
nostra capacità di portare cure continue e di qualità alla popolazione
di Point Pedro.
Oltre a Point Pedro, MSF continua a offrire
assistenza medica e chirurgica a Vavuniya e a Mannar.
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